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SAN SALVARIO
04 Ottobre 2025 - 17:10
Un adesivo, con la scritta “Stop al genocidio. Palestina libera”, delle stesse dimensioni di una pietra d’inciampo. Incollato a terra, proprio accanto alle targhe che ricordano i deportati torinesi ad Auschwitz. È accaduto a Torino, in via Baretti, quartiere San Salvario. Poi qualcuno li ha strappati.
Le pietre d’inciampo non sono simboli generici. Sono nomi, cognomi, indirizzi, storie. In via Baretti ce ne sono sette, davanti a quella che fu la casa di una famiglia ebrea deportata e sterminata nel lager nazista. A Torino, prima del 1938, vivevano oltre quattromila ebrei. Poi le leggi razziali, le esclusioni, gli arresti. Dopo il 1943, l’occupazione tedesca, i rastrellamenti. Furono 246 i deportati torinesi. Tornarono in 21. Uno era Primo Levi.
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