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Lavoro & Società
07 Ottobre 2025 - 11:50
Lavazza conquista il primo posto come miglior datore di lavoro in Italia, ottenendo un punteggio perfetto di dieci. A seguire, Sorgenia e Granarolo completano un podio tutto tricolore. È questo il risultato dell’indagine Italy’s Best Employers 2026, condotta da Statista che ha raccolto oltre 300mila risposte anonime da lavoratori di aziende con più di 250 dipendenti.
La sesta edizione del sondaggio restituisce un quadro sorprendente: a guidare la classifica non sono più i colossi internazionali della tecnologia, ma le realtà italiane, solide, radicate nel territorio e spesso legate a una cultura aziendale familiare o cooperativa. Tra le prime dieci figurano anche l’Istituto Nazionale dei Tumori, EssilorLuxottica, Bialetti e Fratelli Carli — simboli di un’Italia industriale che riesce a coniugare tradizione e innovazione. C'è la Ferrero, ovviamente Ferrari. Manca Stellantis.
Cosa rende un’azienda un “best employer”
La metodologia di Statista si basa su un’analisi ampia e partecipata: ai lavoratori è stato chiesto di valutare carichi di lavoro, equilibrio tra vita privata e professionale, rapporti con i superiori, retribuzione e strumenti a disposizione. Un focus specifico ha riguardato il lavoro femminile, per indagare se le opportunità di carriera e la possibilità di negoziare la paga siano realmente paritarie.
Secondo Statista, l’aggiornamento dei criteri non ha penalizzato nessuno, ma ha ampliato il ventaglio di aspetti valutati. Di fatto, a emergere è un modello di impresa più umano, dove il benessere organizzativo e la formazione continua pesano quanto la produttività.
Le nuove priorità dei lavoratori: senso, crescita, equilibrio
«Disingaggio, progetto, formazione». Così Joelle Gallesi, managing director di Hunters Group, riassume le tendenze del momento. Le nuove generazioni cercano aziende che investano nelle competenze e nella crescita professionale, più che in benefit superficiali o ambienti ludici. «Non basta il calcio balilla in ufficio», spiega Gallesi. «Servono progetti condivisi, percorsi chiari e valorizzazione del talento».
Il tema è cruciale anche per Alessandro Rosati, ceo di agap2: «I giovani chiedono flessibilità e fiducia, ma trovano ancora troppa burocrazia. Vogliono contribuire in modo concreto, offrendo valore, non solo presenza». In altre parole, la motivazione si costruisce sul coinvolgimento, non sul controllo.
Oggi la parola chiave è ascolto: chi si sente parte di un progetto che riflette i propri valori è disposto a restare. Al contrario, chi percepisce rigidità o mancanza di prospettive cambia strada. Non è un caso se il turn-over cresce e le aziende sono costrette a reinventarsi per trattenere i talenti.
Un’Italia che torna protagonista
Nelle 450 imprese premiate, i settori più rappresentati sono vendita al dettaglio e all’ingrosso (8%), alimentare e bevande (7,5%), educazione e ricerca (7,3%). A conferma che il cuore del tessuto produttivo italiano resta vivo proprio dove la relazione diretta tra impresa e persona è ancora un valore fondante.
Il sorpasso dei brand italiani sui giganti globali – con Google, Apple e Cisco in arretramento rispetto alle edizioni passate – racconta una nuova stagione del lavoro, in cui la reputazione aziendale si misura sulla qualità dell’esperienza interna, non solo sui risultati economici.
Una classifica che racconta il cambiamento
Dalla prima alla centesima posizione, l’elenco degli Italy’s Best Employers 2026 è un ritratto del nuovo equilibrio tra innovazione, etica e benessere. Dopo Lavazza, Sorgenia e Granarolo, figurano Heineken, l’Istituto Nazionale dei Tumori, EssilorLuxottica, Bialetti, Novartis, Samsung e Fratelli Carli. Seguono nomi storici come Ferrero, Barilla, Lamborghini (che fa meglio di Ferrari) e Enel, ma anche università, ospedali e centri di ricerca, segno che il valore sociale dell’impiego torna al centro.
Tra i cento nomi, anche realtà piemontesi come Banca d'Asti, fortemente radicata sul territorio, che fa persino meglio della Ferrero, il cui modello di welfare aziendale è sempre al centro dell'attenzione.
Dal punto di vista industriale, compare Thales Alenia, come detto c'è Ferrari, mentre Stellantis è assente dalla classifica.
Nel 2026, il miglior datore di lavoro non è solo chi paga bene, ma chi fa crescere bene. E questo, oggi, è il segnale più promettente per il futuro dell’economia italiana.
LA CLASSIFICA COMPLETA
1. Lavazza
2. Sorgenia
3. Granarolo
4. Heineken
5. Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori
6. EssilorLuxottica
7. Bialetti
8. Novartis
9. Samsung
10. Fratelli Carli
11. Campari Group
12. Italgas
13. Enel
14. GSK
15. Bayer
16. Barilla
17. Automobili Lamborghini
18. Policlinico S. Orsola - Malpighi
19. Ferrari
20. Microsoft
21. Save
22. Eni
23. Unilever
24. Fastweb
25. ELT Elettronica
26. Siemens
27. De Cecco
28. Ingersoll-Rand
29. Google
30. TENARIS
31. Banca di Asti
32. FIS
33. Cisco
34. Università di Pisa
35. Ferrero
36. Komatsu Italia
37. Università degli Studi di Messina
38. Infineon
39. Angelini Pharma
40. Bosch
41. Università IULM
42. Sky
43. A2A
44. Finecobank Banca Fineco
45. Abiogen Pharma
46. Università Politecnica delle Marche
45. Brembo
46. Ospedale San Martino
47. Metro
50. Accademia Delle Belle Arti di Napoli
51. CMB
50. Medtronic
51. Edison
52. Michelin
53. Mapei
54. Università degli Studi Salerno
55. Bracco
56. Politecnico di Bari
57. Apple
60. adidas
61. Bridgestone
60. Università degli Studi di Padova
63. ABB
64. Cooperativa Itaca
63. Terna
64. Coca-Cola
65. HBC
66. Thales Alenia Space
67. Consiglio Nazionale delle Ricerche
68. Università degli Studi di Milano-Bicocca
70. Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello
71. Gruppo Hera
72. Oracle
73. Boehringer Ingelheim
74. De'Longhi
75. Würth Italia
76. Selex
77. Lilly
78. Università della Calabria
79. Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli
80. Scuola Normale Superiore
81. Fidia Farmaceutici
82. E80 Group
83. Air Dolomiti
84. Policlinico San Matteo Pavia Fondazione IRCCS
85. Pfizer
86. Enea
87. Sole 365
88. Teleperformance
89. PHOENIX Pharma Italia
90. Pirelli
91. Hitachi Rail
92. Avio Aero
93. Generali Italia
94. Webuild
95. CHIESI
96. Zucchetti
97. Mitsubishi Electric
98. Marriott
99. Università degli Studi di Bari Aldo Moro
100. Gabetti
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