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il caso

Il bar da incubo di Barriera che costringe i residenti a dormire in macchina

Esposti, interpellanze e lettere ai vigili, questura e procura non fermano l'attività "al limite" del Casablanca

Gli avventori del Bar Casablanca

Gli avventori del Bar Casablanca

Musica ad alto volume, soprattutto la notte, feste abusive, spaccio di droga, minacce ai residenti e auto danneggiate. Al punto che qualcuno è stato costretto a dormire in macchina. «La polizia è passata a rimproverare la titolare due volte la scorsa settimana, rimanendo anche un'ora all'interno del locale. C'era un baccano terribile a causa di una festa sia al pian terreno che in cantina, con la musica altissima. Così ho preso alcuni effetti personali e ho passato la notte nella mia auto. Ed è già la seconda volta che succede». A parlare è un inquilino, che abita poco sopra il locale. Un posto che si chiama "Bar Casablanca" ed è in via Palestrina angolo via Chatillon, nel cuore di Barriera Milano.

Bar noto alle forze dell'ordine, ai residenti che hanno fatto esposti e mandato lettere a questura e vigili, e alla Circoscrizione 6, che ha trattato il tema più volte nel corso dei suoi consigli. «Apre quasi sempre di notte e rimane con le serrande alzate fino alla mattina. Tutti i giorni, incurante dei rumori, della musica, del continuo urlare dei clienti e degli elettrodomestici che vengono lasciati accesi anche per giorni», racconta, esasperato, chi abita in zona. 

Le lettere ai vigili e alla questura sono state quattro, la prima nell'ottobre 2023, l'ultima nell'agosto di quest'anno. Bisogna poi aggiungere un’interpellanza al sindaco approvata dalla Circoscrizione 6 a maggio e la denuncia in Procura del 10 settembre di quest'anno presentata dall'avvocato Alberto Villarboito, a cui i residenti si sono rivolti per la tutela legale. Eppure, finora non è stato risolto niente. Ma chi manda avanti il locale "da incubo"? La vicenda è complessa: fino a un anno fa il "Casablanca" era stato affittato a un marocchino con contratto stipulato con il proprietario dei muri, un signore italiano. Ma il nordafricano era moroso ed è stato sfrattato. Prima però, avrebbe sub-affittato il bar a una donna nigeriana. Sconosciuta sia ai condomini che al proprietario. A novembre 2024 il proprietario ha quindi ripreso in mano il locale dandolo direttamente in affitto alla nigeriana. Da quel momento, sono iniziati i guai per il vicinato.

Un bar che possiede anche uno stanzone sotterraneo dove vengono fatte feste, ma che al Catasto risulterebbe registrato come laboratorio e risulterebbe “a norma” solo grazie ad una autocertificazione di oltre venti anni fa a cui non sono mai stati effettuati controlli in loco. I problemi, come detto, sono tantissimi. «Ogni notte per noi inquilini è una roulette russa. Gli avventori occupano abusivamente il marciapiede e abbiamo visto anche spaccio di droga». E ci sarebbero anche state ritorsioni. «Un inquilino si è trovato l'auto danneggiata e coperta di urina per tutto il perimetro ad altezza finestrini perché avevo osato chiedere di abbassare la musica».

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