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Askatasuna fa "lezione di guerriglia": cosa succede nel centro sociale (che non è chiuso)

«Riunione aperta. Diamoci strumenti per continuare a lottare!», questo il titolo dell'assemblea che si tiene in corso Regina

Il centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47

Il centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47

Il titolo del meeting lascia poco spazio all’immaginazione: «Riunione aperta. Diamoci strumenti per continuare a lottare!», con punto esclamativo finale per rendere ancora più chiare le idee: oggi alle 14, presso il centro sociale Askatasuna verrà fatta una “lezione di guerriglia”. Che si terrà in un posto che teoricamente dovrebbe essere chiuso e disabitato. Ma non è così, come ha dimostrato anche la penultima manifestazione per la Palestina, mercoledì, che è passata davanti a un edificio che aveva un intero piano con le luci accese e dal quale sono poi uscite nove persone. Intanto, per domani in Sala rossa sono state chieste comunicazioni al sindaco in merito al fatto che durante le perquisizioni corso Regina 47 sia stato trovato abitato. A chiederle è Silvio Viale.

Ad Aska si lotta ancora
Un vademecum della lotta. Un “ripasso” per le giovani leve visto che si viene da una settimana caldissima in fatto di scontri con le forze dell’ordine. Ad organizzarlo è Askatasuna, il centro sociale di corso Regina Margherita 47 che il sindaco Stefano Lo Russo vuole trasformare, tra tante polemiche, in “bene comune”. «Sono state tre settimane intense di mobilitazione e lotte nelle scuole. Chiunque in questa città - si legge nella nota - si è trovato ad interagire con una lotta, un picchetto, un blocco, un corteo, un’occupazione, qualsiasi altro mezzo di lotta. Comprendiamo che spesso ci si trova impreparati pure durante momenti di grande unione tra le scuole e le persone». Il riferimento è ai momenti di alta tensione vissuti la scorsa settimana tra occupazioni di binari, blocchi autostradali e assalti alle Ogr e alla Leonardo. Per non parlare della guerriglia di Porta Susa e della prefettura, anche se in questo caso i protagonisti erano i “maranza” (comunque arruolati dal centro sociale). Per cui, per aiutare i “compagni” in difficoltà, ecco che arriva la lezione di guerriglia. «Lanciamo un’assemblea aperta per costruirci gli strumenti per analizzare ciò che si muove con noi e attorno a noi, per potenziare le spinte mobilitative inedite di queste settimane, in vista di un autunno che si prospetta caldissimo». Insomma, il centro sociale non solo non è chiuso, ma lì dentro si fa pure politica. E si organizza la lotta.

Quelle luci accese
Un intero piano illuminato. E dalla porta principale sono uscite, per poi unirsi al corteo, ben nove persone. E’ successo durante la penultima manifestazione per la Palestina. E durante i blitz della polizia, la perquisizione all’interno di Askatasuna ha dato esito positivo: nel senso che dentro c’erano delle persone. «Ora un esposto in procura - così l’assessore regionale Maurizio Marrone - perché le parole del sindaco vengono smentite dai fatti: Aska è abitato».

Le comunicazioni
E si parlerà di Askatasuna anche domani in Sala rossa, nel consiglio comunale. Silvio Viale (Lista civica per Lo Russo sindaco, +Europa, Radicali italiani) chiederà comunicazioni sulla notificazione degli avvisi di garanzia ad alcuni occupanti dei locali sgomberati di corso Regina Margherita 47. «Perché la questione sarebbe legata agli episodi di violenza avvenuti nel contesto di alcune manifestazioni, che potrebbero ripetersi con la stessa dinamica e la stessa regia, si chiede una comunicazione del sindaco», ha affermato Viale.

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