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07 Ottobre 2025 - 07:45
La notte di violenza in piazza Castello
Minorenni, quasi tutti egiziani, alcuni appartenenti alle baby-gang. Eccola l’identikit dei “maranza” autori dei danni venerdì tra Porta Susa, piazza Castello e via Po. La Digos sta passando al setaccio i filmati degli scontri nel giorno dello sciopero, per incastrare i responsabili. Intanto, questa sera è in programma l’ennesimo corteo, per i due anni della “Nakba”, e sono previste ancora tensioni. E arrivano anche i numeri della guerriglia del venerdì: dieci poliziotti del Reparto mobile e un agente della Digos sono rimasti feriti, mentre sono stati 700 i lacrimogeni sparati.
Le violenze dei maranza
Incappucciati, il volto travisato. I teppisti che hanno messo a ferro e fuoco Torino venerdì sono giovanissimi nordafricani. “Arruolati” mentre la manifestazione ha fatto tappa in piazza della Repubblica. Per poi (anziché andare in tangenziale) puntare dritto ai bersagli del centro: Porta Susa, la Prefettura e via Po. Dietro il reclutamento dei “maranza” c’è, però, la regia di Askatasuna. Come successo l’8 gennaio scorso in occasione del corteo per Ramy sfociato nella violenza, il copione si è ripetuto. Gli antagonisti (tra cui i membri del centro sociale di corso Regina) hanno reclutato i nordafricani. I quali però hanno agito come “cani sciolti”, prima mandando il traffico in tilt e poi innescando la guerriglia. La Digos sta procedendo alla loro identificazione e dai primi accertamenti risulterebbe che molti di loro appartengano alle baby-gang di Barriera.
Pioggia di lacrimogeni
Dieci poliziotti del Reparto Mobile e un agente Digos feriti, una macchina di servizio danneggiata, un’auto in borghese colpita e tre veicoli privati appartenenti a poliziotti devastati nei parcheggi della questura. Questo il bilancio del “venerdì nero” sfociato in violenza tra Leonardo, Porta Susa, la Prefettura e via Po. La gravità della situazione ha imposto il lancio, da parte delle forze dell’ordine, di oltre 700 lacrimogeni. Un numero che, a Torino, forse non ha precedenti. Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino, denuncia: «I poliziotti sono stati costretti a fronteggiare un assedio su tre fronti durato ore, con lancio di bottiglie, sampietrini, aste in metallo, sedie e oggetti contundenti scagliati contro i reparti, cassonetti rovesciati e incendiati, vetrine danneggiate e arredi distrutti. La violenza dei facinorosi è stata tale da rendere necessario l’intervento di ulteriori mezzi idrante e reparti provenienti dalla Valsusa. La nostra attività, soprattutto in contesti come questo, è ormai sempre più pericolosa. Ovunque ci troviamo - afferma Bravo - siamo bersaglio di un odio crescente che nulla ha a che fare con il diritto a manifestare. Ora politica e magistratura facciano la propria parte». Ma le violenze rischiano di non essere finite: stasera Torino si prepara ad altra tensione. C’è infatti un altro corteo al grido di “Blocchiamo tutto”, con partenza alle 19.30 da piazza Castello. Si festeggeranno i due anni della “Nakba”, ma le prime indiscrezioni parlano di una sfilata che toccherà Barriera Milano per reclutare altri “maranza”. E, forse, fare altri danni in città.
Il questore vieta il corteo
E a proposito, proprio nella giornata di ieri il questore di Torino, Paolo Sirna, ha vietato la manifestazione prevista stasera alle 19.30 da piazza Castello. Decisione motivata da «ragioni di ordine pubblico». Autorizzato dalla questura solo il presidio “statico”. Che statico quasi certamente non sarà, perché è praticamente scontata la partenza del corteo. Pd, Avs e “grillini” hanno annunciato che non prenderanno parte all’iniziativa, ritenendo la scelta della data «inopportuna e divisiva». Rischio di scontri altissimo, nonostante lo scorso venerdì a Roma e Milano i manifestanti abbiano isolato e mandato via gli antagonisti incappucciati che erano presenti solo per creare disordini. Intanto ieri un blocco di Pro-Pal ha fatto sì che il Carrefour di Chianocco non aprisse. Serrande abbassate. E le mobilitazioni nelle scuole sono iniziate da giorni, con otto istituti superiori occupati. Va poi ricordato che nella scorsa manifestazione alcuni giornalisti sono stati minacciati, colpiti e feriti. A un operatore è stata danneggiata una camera.
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