Shock al Valentino: spuntano stelle di David. L'imam: «Non sono un terrorista»

Stelle di David e minacce antisemite su una panchina del Valentino. A denunciare l’episodio è l’associazione Marco Pannella, che ha inviato al Comune e ai carabinieri la foto che documenta il gesto. Mentre l’imam della moschea di via Saluzzo, al centro delle polemiche da giorni, si difende: «Non sono un terrorista».

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Shock al Valentino
«Sono comparse gravi scritte con il simbolo ebraico sulle panchine del Valentino». A riferirlo è l'associazione Marco Pannella di Torino. «Questa mattina (ieri, ndr) una famiglia di religione ebraica ha notato su alcune panchine del parco del Valentino alcune stelle di David con la scritta “fuck”, vicino al castello, sul lato corso Massimo D'Azeglio». L'associazione «ha inviato al Comune e ai carabinieri la segnalazione con la foto che documenta l'ignobile gesto». Dunque, un attacco antisemita. Non è escluso che il gesto sia stato fatto durante una delle tante manifestazioni dei Pro-Pal, alcune delle quali sono transitate davanti al Valentino.

Il messaggio dell’imam
«Sono state diffuse notizie e interpretazioni riguardo ad alcune mie parole sul conflitto a Gaza. Vorrei quindi condividere con voi alcune mie riflessioni personali che non coinvolgono il centro islamico di via Saluzzo, dove pratico l’attività di imam». Questo l’incipit del messaggio di Mohamed Shahin, imam della moschea di via Saluzzo, criticato per aver detto, durante un corteo per la Flotilla: «Il 7 ottobre non fu violenza ma resistenza». «Questi ultimi due anni di genocidio a Gaza sono stati per me un periodo di sofferenza, impotenza e dolore. Come persona di fede - afferma - ho provato a trasformare quel dolore in azioni pacifiche, in manifestazioni dove non ho mai appoggiato iniziative violente, di danneggiamento alla proprietà, e ho cercato sempre di promuovere l’ordine pubblico tra i manifestanti. Il supporto alla violenza e al terrorismo non ha mai trovato spazio né nella mia vita né in quella della comunità islamica di San Salvario».