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Giustizia & Business
27 Ottobre 2025 - 07:00
Oggi è il giorno decisivo - almeno in parte - per John Elkann di fronte alla giustizia, accusato di truffa ai danni dello Stato e dichiarazione infedele per i soldi dell'eredità della nonna Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli. Il presidente di Stellantis e ceo di Exor attende, questa mattina dal Tribunale di Torino, la decisione del giudice sulla sua richiesta di messa alla prova: la prima volta, probabilmente, dove una misura di questo genere coinvolge un personaggio di questo livello. E, parimenti, la prima volta di un Agnelli (Elkann) segnato da un verdetto giudiziario (al di fuori dei guai sportivi di Juventus e Andrea Agnelli).
La vicenda riguarda l'Eredità Agnelli, la denuncia portata avanti da anni da Margherita Agnelli: la Procura di Torino, con la Guardia di Finanza, ha trovato oltre un miliardo di euro in conti e trust esteri riconducibili agli Elkann (indagati, ma verso l'archiviazione, anche Lapo e Ginevra) ma non dichiarati inizialmente nei redditi di Marella. Elkann ha già versato 183 milioni al Fisco per conciliazione e alla Procura (che ha dato il suo consenso) ha proposto un piano di messa alla prova: 10 mesi, con 30 ore mensili, di impegno presso l'istituto salesiano Maria Ausiliatrice come tutor e docente per giovani a rischio dispersione scolastica, mettendo a disposizione le proprie competenze di manager e finanziere. Al termine di questo percorso, se la valutazione sarà positiva, il reato sarà considerato estinto.
Dunque, fedina penale pulita per John Elkann, la cui preoccupazione maggiore sotto questo profilo riguarda la governance delle sue aziende, monitorate dalla Consob. E, sullo stesso piano, l'esigenza di evitare un rinvio a giudizio che avrebbe portato a un dibattimento nel corso del quale sarebbero emersi particolari ulteriori, con il fondato rischio di situazioni che avrebbero messo a rischio la governance anche della Dicembre, la società semplice "cassaforte di famiglia", che consente il controllo dell'impero ex Fiat.
Questa mattina, lunedì 27 ottobre 2025, dunque, inizierà la discussione davanti al Gip, che emetterà il suo verdetto. E non è affatto automatico che sarà positivo: il parere della Procura è certo importante, ma non vincolante. In caso di accoglienza, il procedimento sarebbe sospeso, fino al termine della prova. Ma il giudice può anche modificare le prescrizioni, se non le ritiene sufficienti. Ugualmente, può bocciare la proposta e far seguire il normale corso giudiziario: dunque, a quel punto la Procura dovrebbe decidere se formulare una richiesta di rinvio a giudizio - che passerebbe al Gup, il giudice dell'udienza preliminare - oppure di archiviazione.
Dopo, da monitorare le reazioni dei mercati, Piazza Affari in primis, nell'attesa della prossima parte di questa battaglia madre/figli che si sta consumando davanti al Tribunale Civile. E, per quanto riguarda gli altri protagonisti di questa vicenda, abbiamo detto della quasi certa archiviazione per Lapo e Ginevra, mentre dovrebbe arrivare il patteggiamento per Gianluca Ferrero, commercialista della Famiglia e presidente della Juventus: un anno di pena (definitiva, a quel punto, con il dubbio se la Consob gli consentirà di mantenere la presidenza di una società quotata in Borsa).
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