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Curiosità

Perché la polizia a Torino è chiamata “madama”

Il soprannome nasce ai tempi dei Savoia e resta nel linguaggio popolare torinese

Perché la polizia a Torino è chiamata “madama”

Chi vive a Torino lo sa: quando qualcuno esclama “Arriva la madama!”, non si parla di una signora elegante, ma della polizia. Un soprannome unico, profondamente radicato nel linguaggio popolare torinese e piemontese.

L’origine risale al Seicento, ai tempi del Ducato di Savoia, quando il titolo di “Madama Reale” spettava alle mogli o vedove dei principi di Casa Savoia. Figure come Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours governarono con mano ferma, imponendo disciplina e ordine, e per loro venne costruito o rimodernato Palazzo Madama, cuore del centro di Torino.

Nei secoli, Palazzo Madama ospitò funzioni politiche e giudiziarie e, nel 1852, divenne sede delle Guardie di Pubblica Sicurezza, prima questura della città. Da qui nacque l’associazione tra madama, legge e autorità, che si è mantenuta fino a oggi nel linguaggio comune.

Oggi, nel dialetto torinese, madama è sinonimo di polizia, carabinieri o forze dell’ordine in generale. L’espressione viene spesso usata in tono scherzoso: “Spegni la musica, che arriva la madama!” o “Cisti, Madama!”, per avvertire della presenza della polizia.

L’uso del termine riflette lo spirito torinese: rispettoso ma ironico, elegante ma pungente. Chiamare la polizia “madama” è un modo per parlare dell’autorità senza nominarla direttamente, un retaggio della storia sabauda che ancora oggi vive nelle strade, nei bar e nei giornali locali.

In questo modo, la madama è diventata una vera istituzione: elegante nel nome, inflessibile nel ruolo, proprio come le dame che secoli fa governavano da Palazzo Madama.

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