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La situazione
30 Ottobre 2025 - 09:50
In Italia, il numero dei medici di famiglia è in costante calo, e la situazione sta diventando sempre più preoccupante. Dal 2009 al 2023, il paese ha visto una riduzione del 17,8% dei medici di medicina generale, passando da 46.000 a poco meno di 38.000, secondo i dati del ministero della Salute. Allo stesso tempo, il numero dei pediatri di libera scelta è diminuito del 12,8%. Questo fenomeno si accompagna a un aumento significativo del numero di pazienti che ogni medico è chiamato a seguire, con effetti evidenti sulla qualità dell'assistenza.
Nel 2023, ogni medico di famiglia in Italia ha dovuto gestire in media 1.335 pazienti, un numero ben superiore al massimo consentito di 1.500 assistiti per medico, previsto dall'Accordo collettivo nazionale della medicina generale. Ma più della metà dei medici in servizio ha superato quel limite. La situazione è particolarmente critica in Lombardia, dove il 74% dei medici ha più pazienti del previsto. In contrasto, in regioni come il Molise, la percentuale scende al 21,6%. La disuguaglianza tra le diverse aree del paese è quindi evidente.
Il problema non è solo numerico, ma anche demografico. I medici di famiglia stanno invecchiando, e con loro la difficoltà di mantenere una forza lavoro sufficientemente giovane e dinamica. Nel 2023, solo il 4,46% dei medici di medicina generale si era laureato da meno di sei anni. Una percentuale che diventa ancora più bassa per i pediatri, con solo lo 0,55% laureato da meno di due anni. Più di due medici su tre, infatti, hanno una carriera di almeno 27 anni, e si avvicinano al pensionamento. La situazione per i pediatri è ancora più accentuata: il 77,23% ha terminato gli studi da almeno 23 anni.
Un altro dato preoccupante riguarda la scarsa partecipazione ai concorsi per le nuove assunzioni. In Lombardia, a fronte dei 620 iscritti per 390 posti disponibili, solo 306 si sono presentati all’esame, con 84 posti destinati a restare scoperti. Questo accade in un paese dove già 5 milioni di persone non hanno un medico di famiglia. La Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) ha sollevato il problema, denunciando che i concorsi vanno praticamente deserti e che la carenza di medici sta diventando sempre più grave.
Le difficoltà non si limitano alla scarsità di medici, ma riguardano anche la distribuzione regionale. Le regioni del nord, come il Piemonte, hanno il numero più basso di medici di famiglia per abitante, con soli 0,58 medici ogni mille residenti. Al contrario, alcune regioni del sud, come il Molise e la Basilicata, vantano una media superiore alla media nazionale, con 0,96 medici ogni mille abitanti. Oltre a questo, le ore di lavoro per medico sono aumentate a causa del crescente numero di pazienti da seguire, e la qualità dell'assistenza rischia di diminuire, in un contesto in cui i medici sono sempre più vicini al pensionamento.
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