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Il fatto
31 Ottobre 2025 - 18:54
Lucidava una lapide, all’ultima fila del cimitero Parco di via Bertani. Un atto di cura e amore nei confronti del papà scomparso da circa 34 anni, che stava per costarle la vita. Luciana Organino, 81 anni, martedì scorso sarebbe rimasta ferita alla testa, riportando un trauma cranico, per la caduta dalla scala cimiteriale, a più di due metri di altezza. “Le dico sempre di non andare da sola, ma tanto non mi ascolta”, commenta amaramente la figlia, Federica Fulco, che è anche presidente del comitato spontaneo Torino In Movimento.
Il perno superiore della lapide avrebbe ceduto, facendo perdere l’equilibrio alla donna, che stava salendo su una scala vecchia. Nella caduta, avrebbe battuto la nuca, riportando un trauma cranico. Soccorsa immediatamente, è stata trasportata in codice arancione al pronto soccorso, con sette giorni di prognosi e una decina di punti di sutura.
“Per fortuna qualcuno l’ha vista” – racconta la figlia –. Gli impiegati dell’AFC si sono comportati in modo corretto, ma sulla gestione della sorveglianza ho qualcosa da ridire: sono stati chiamati i soccorsi sul posto, ma il giorno dopo, quando sono tornata per capire cosa fosse successo, la lapide non c’era più.
Fulco riferisce di essersi recata nuovamente sul luogo dell’incidente per chiedere spiegazioni: “Ho trovato un atteggiamento sminuente, qualcuno ironizzava sulla lapide danneggiata. Mi sono sentita presa in giro e ho chiamato il 112.”
Secondo quanto aggiunge la donna, la lapide non si sarebbe rotta ma scollata, e la famiglia ha deciso di rivolgersi a un legale: “Il mio avvocato mi ha consigliato di inviare una lettera formale per chiarire quanto accaduto”.
La vicenda, ora, potrebbe avere anche rilievi di responsabilità civile: restano da accertare le condizioni di sicurezza dell’area e delle attrezzature utilizzate dai visitatori.
Dall’Azienda Funeraria Comunale arriva una risposta: “È possibile che la lapide non fosse più stabile e la ripristineremo. Sulla scala, che a noi risultava a norma, sono in corso accertamenti. Non possiamo controllare migliaia di loculi quotidianamente, quindi interveniamo quando riceviamo segnalazioni di criticità. In questo caso stiamo verificando tutte le lapidi del blocco interessato, per evitare che simili episodi si ripetano”.
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