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Il caso

Contrasto agli abusi nelle Rsa: il Comune studia un garante

Torino invecchia: con l’età media a 48 anni cresce la richiesta di un garante per gli anziani, ieri l'approfondimento in commissione comunale

"Aiutiamo gli Anziani": a Torino un incontro su cure domiciliari e RSA

Foto di repertorio

Se non è ancora inverno, è sicuramente un autunno inoltrato la stagione demografica che Torino (e in generale il Piemonte) sta vivendo. L’Istat ha certificato al 31 gennaio un’età media di 48 anni (sopra la media italiana di 46,8). L’annualità maggiore è quella dei nati 56 anni fa: i 56enni sono 13.864 (al 31 dicembre 2024).

Dati che spingono le istituzioni a ripensare i servizi dedicati alla maggiore età. In questo contesto la mozione del vicecapogruppo di Forza Italia Domenico Garcea, votata all’unanimità nel dicembre 2022, chiede alla Città di dotarsi di un Garante per gli Anziani, una figura chiave nella gestione di segnalazioni di negligenze o abusi all'interno di Rsa e case di cura (ma non solo), sul modello del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza o del Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale.

Finora però nulla di fatto. Esiste il Consiglio dei Seniores del Comune di Torino, con funzioni consultive e propositive in materia di anziani, ma non un garante. Per questo se n’è tornati a parlare in commissione consiliare. “Ho sollecitato la Giunta a rispettare l’impegno assunto dal Consiglio Comunale tre anni fa: in una città come Torino, dove la popolazione anziana cresce sensibilmente, serve una figura di riferimento che tuteli diritti e dignità”.

Pur mancando un quadro nazionale di riferimento, si richiamano gli esempi di Alessandria e Genova, dove la figura è stata istituita con decreto sindacale.

L’assessore al Welfare di Palazzo Civico Jacopo Rosatelli, mostrando apertura, ha annunciato un primo passo concreto: “Entro l’anno incaricheremo un giurista esperto di diritti degli anziani di approfondire mandato e area di competenza del garante all’interno del sistema di servizi e delle figure di tutela già esistenti, come il Servizio aiuto anziani. La complessità del tema è vasta: auspichiamo indicazioni normative chiare dal legislatore nazionale”.

Un’apertura accolta con soddisfazione da Garcea, che avverte: “Torino non può restare indietro. Ci auguriamo che la Giunta mantenga l’impegno e che entro l’anno il regolamento venga finalmente adottato”.

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