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TRADIZIONE MADE IN ITALY

Dalla "tavola delle nonne" all’Unesco: così la cucina italiana diventa patrimonio globale (e Torino festeggia)

Non solo pasta e pizza. È la prima volta che un intero sistema gastronomico nazionale riceve questo riconoscimento

Dalla "tavola delle nonne" all’Unesco: così la cucina italiana diventa patrimonio globale

Oggi è una giornata da festeggiare con un calice di buon vino e un piatto della nostra tradizione perché l’UNESCO ha ufficialmente inserito la cucina italiana nella prestigiosa Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità! Una vittoria per tutta la Penisola, un riconoscimento che premia secoli di eccellenze, passione e autenticità.

La decisione è stata assunta all'unanimità dal Comitato intergovernativo riunito a New Delhi, in India, dove la candidatura italiana è stata accolta tra gli applausi della sala. È la prima volta che un intero sistema gastronomico nazionale riceve questo riconoscimento: non per una singola ricetta o prodotto tipico, ma per il valore culturale e sociale del cucinare, e per il ruolo che questo gesto quotidiano ricopre nell’identità degli italiani.

Dalla pasta fatta a mano ai sapori intensi dell’olio d’oliva, dal risotto piemontese alle dolci tentazioni del Tiramisù, la veste “cult” dell’Italia in tavola è diventata patrimonio da custodire e valorizzare per le generazioni future. Un cammino lungo, fatto di ricette tramandate di madre in figlia, di feste di paese che celebrano stagioni e prodotti locali, di sapori capaci di raccontare le storie di territori unici.

Le reazioni

A dare la buona notizia, la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio: «Siamo i primi al mondo ad ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo e la nostra identità. Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza». Esulta il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, secondo cui «l’Italia intera ha vinto».

Torino e Piemonte

Ascom Confcommercio Torino e provincia ed EPAT – l’associazione dei pubblici esercizi di Torino – hanno sostenuto con forza la candidatura, impegnandosi attivamente nella campagna nazionale “Io amo la cucina italiana” lanciata da FIPE, che ha visto il coinvolgimento in una mobilitazione diffusa di ben 1.500 ristoranti a Torino e provincia. «Una vittoria che premia non solo l’Italia– dichiara la presidente Maria Luisa Coppa – Ma ogni singolo ristoratore che ogni giorno vive e tramanda questa eredità. È parte della nostra quotidianità, ma anche uno straordinario motore di attrazione turistica: sempre più viaggiatori scelgono l’Italia, il Piemonte e Torino».

Anche Cna Piemonte accoglie con grande soddisfazione questo risultato storico.
Il Presidente Giovanni Genovesio esprime apprezzamento per l’attenzione mostrata da Meloni e Lollobrigida, che hanno più volte rimarcato il valore identitario, culturale e produttivo della cucina italiana. «Una miscela - conclude Genovesio - culturale e sociale di tradizioni».

Orgoglio e soddisfazione per l’assessore regionale Paolo Bongioanni, delega (tra le tante) al Cibo e Commercio.
«Il Piemonte è protagonista con i suoi piatti e prodotti agroalimentari. La nostra cultura del cibo rispecchia di requisiti premiati dall’Unesco, ed è grande fattore di sviluppo economico e attrattività turistica».

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