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Il caso

Maxi-sequestri a Porta Palazzo: quasi 700 chili di alimenti

Maxi-sequestri e controlli all'alba a Porta Palazzo: 760 sequestri amministrativi con la sanzione di 6 persone per vendita senza titolo. Oltre mille articoli e 670 kg di alimenti recuperati

Maxi-sequestri a Porta Palazzo: quasi 700 chili di alimenti

Il suk di Torino - immagine di repertorio

Pesce essicato (si dice siano nutrie), kefir, pane arabo, spezie. Esposte senza confezioni che ne attestino provenienza o modalità di preparazione, senza controlli. E' la quotidianità di Porta Palazzo, dove i tanti abusivi si intervallano ai regolari del mercato.

Ma da inizio anno la stretta con maxi-sequestri e controlli quotidiani. È l’immagine di Porta Palazzo emersa ieri in Sala Rossa, dove a parlare sono i numeri del contrasto all'abusivismo: circa 5 controlli al mese (54 totali da gennaio al 4 dicembre), con 40 sequestri giudiziari, tra capi di abbigliamento e 252 confezioni di cosmetici e farmaci irregolari; 760 sequestri amministrativi con la sanzione di 6 persone per vendita senza titolo. Oltre mille articoli e 670 kg di alimenti recuperati. Al Balon tematico, il bilancio è ancora più pesante: 5.928 capi contraffatti sequestrati e nuove denunce per introduzione e commercio di prodotti falsi.

È questo il quadro delineato dall'assessore al Commercio Paolo Chiavarino ieri pomeriggio in Consiglio comunale, che difende gli interventi quotidiani e mirati delle forze dell'ordine allo scopo di tutelare i consumatori e contrastare l'abusivismo.

Rispondendo all'interpellanza del consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero), l'assessore ha escluso poi interventi straordinari, puntando sul rafforzamento dei controlli e ricordando i progetti di riqualificazione già in corso con fondi Pinqua e Pnrr: nuove pavimentazioni, illuminazione, vetrofanie, banchi rinnovati e il Progetto Integrato d’Ambito 2026.

Iannò ha riconosciuto la complessità del fenomeno, ma ha definito i risultati “non ancora duraturi”, chiedendo politiche di integrazione e sensibilizzazione rivolte soprattutto alle comunità straniere della zona. A far discutere, infatti, c'era stato un volantino bilingue (italiano e arabo) circolato nelle scorse settimane che accusa la municipale di “fare la guerra ai poveri”.

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