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Il caso

Ambulanti in protesta: "Circondati da abusivi, così chiuderemo"

Domani il Sit-in a Torino: ambulanti in protesta con circa cento sagome bianche contro abusivismo e degrado, appello al Comune per più sicurezza e tutele

Ambulanti in protesta: "Circondati da abusivi, così chiuderemo"



Un sit-in da piazza Palazzo di Città alle 15.30 fino a via Meucci, per dire "Basta degrado e più coraggio da parte delle istituzioni". Nonostante i circa 4 gradi questa mattina Giancarlo Nardozzi e Gregory Massa, rispettivamente presidente nazionale e direttore dell'area Torinese del sindacato dei commercianti ambulanti Goia, chiedono con forza un intervento da parte del Comune di Torino. E' per questo che si sono ritrovati davanti alla sede del Municipio con un'installazione "artistica", ma non troppo.

Circa un centinaio di sagome bianche di cartone, che simboleggiano una difficoltà silenziosa, quella degli ambulanti torinesi. Alcuni caduti come birilli sotto il peso della mancata sicurezza. "Sono quelli che hanno chiuso", spiega Nardozzi.

I problemi sono tanti: "Gli abusivi, che sono un buon 20% fanno un gran danno. La sicurezza sotto i portici, ma non solo. Episodi di scippi e furti sono in aumento".

A Porta Palazzo, ad esempio, sono ormai quotidiani i casi di vendita di beni alimentari abusivi senza alcun controllo, come denunciato più volte dalla consigliera della Circoscrizione 7 Patrizia Alessi. Spiedini di nutrie, pane e kefir di dubbia provenienza sono i beni "esotici", che è possibile trovare in piazza

"Nessuno prende provvedimenti. Vanno venduti nel rispetto delle regole. L'anno scorso hanno dovuto fare il corso di somministrazione per "vendere le mozzarelle sfuse". E abbiamo difficoltà a portare lo street food, per tutti i vincoli burocratici, per loro invece non serve nulla".

Adesso che in tanti hanno chiuso, così, i circa 1.600 iscritti torinesi chiedono maggiori tutele. "La mia attività è stata aperta nel 1964 da mio padre. Vogliamo continuare a rimanere qui", conclude Nardozzi.



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