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20 Novembre 2025 - 17:00
In Piemonte il commercio di prossimità è in forte sofferenza: secondo le analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, entro il 2035 potrebbe scomparire un negozio su cinque. Il fenomeno è già evidente nei dati degli ultimi anni: tra il 2012 e il 2024 hanno chiuso oltre 13 mila attività commerciali tra negozi e ambulanti, oltre a quasi 600 realtà della ristorazione.
Nei capoluoghi di provincia il quadro è ancora più marcato, con più di 3.200 negozi al dettaglio e 1.772 bar che hanno abbassato la serranda. A crescere, invece, sono ristoranti e strutture ricettive. Complessivamente il Piemonte è terza regione in Italia per numero di locali sfitti, quasi 9 mila.
“Ogni saracinesca abbassata significa meno sicurezza, servizi e socialità”, avverte il presidente regionale di Confcommercio, Giuliano Viglione, sottolineando il rischio di “città fantasma” senza interventi tempestivi di rigenerazione urbana.
L’associazione chiede un sostegno concreto al commercio di vicinato: programmazione più moderna della rete distributiva, accesso agevolato al credito e misure per affrontare la transizione economica. Tra le proposte anche patti per riattivare i locali sfitti e programmi pluriennali dedicati all’economia di prossimità.
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