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I guai di Elkann

Littizzetto scrive a John Elkann (che aspetta la sentenza in tribunale): «Stai vendendo un pezzo di storia»

A "Che tempo che fa" la letterina sulla vendita di Stampa e Repubblica all'armatore greco Kyriakou

Littizzetto a Elkann: «Stai vendendo un pezzo di storia, ma la stampa vera non è in vendita»

Ci mancava Luciana Littizzetto nello psicodramma "dem" sulla vendita del Gruppo Gedi. E Lucianina è arrivata: domenica 14 dicembre 2025, nella sua consueta “letterina”, Luciana Littizzetto ha preso carta e penna per rivolgersi direttamente a John Elkann. Al centro del messaggio, la vendita — che lei definisce «in fase avanzata» — del gruppo Gedi, editore tra gli altri di La Repubblica, La Stampa e di emittenti come Radio Deejay, Capital e m2o.



La letterina e il bersaglio
«Caro John Elkann», scrive la comica torinese, che lavora anche per Radio Deejay come “dipendente a partita Iva”, ricordando di rivolgersi «a nome di lettori, giornalisti, ascoltatori». In un misto di satira e preoccupazione, Littizzetto punge il proprietario del gruppo: «Non stai vendendo un chiosco di piadine, stai vendendo un pezzo importante della storia culturale italiana».



I timori per l'indipendenza
Il cuore della lettera è la difesa del ruolo dei giornali «cane da guardia del potere», della libera informazione e del pensiero critico. «La stampa italiana non è un soprammobile da ricchi, è una voce, una storia, una responsabilità», scrive, chiedendo garanzie sull’indipendenza delle testate e citando l’assemblea permanente dei giornalisti. Sullo sfondo, il timore che un passaggio di proprietà possa accentuare concentrazioni e condizionamenti esterni.



Gli attori in campo e lo scenario
Nella missiva Littizzetto parla del quasi certo acquirente: l’armatore greco Teodoro Kyriakou, «amico di Trump», e riferisce di rapporti d’affari con Mohammed bin Salman. Valutazioni, queste, riportate in forma di satira e attribuzioni, che si sommano al suo giudizio sul valore dell’operazione («due lire, 120 milioni di dollari»). «Il governo sta mediando», aggiunge con una stoccata ironica, chiedendosi quale sia l’orizzonte industriale e culturale per le testate e le radio del gruppo.

Il messaggio finale
Il passaggio più netto è una promessa di continuità professionale: «Possiamo lavorare per voi ma non saremo mai vostri». E ancora: «La stampa, quella vera, non è in vendita, il giornalismo non è un asset». Sempre senza ricordare, comunque, che i media del gruppo fanno parte della galassia Exor, come Stellantis: non proprio una coop rossa...

Il processo a John Elkann
Mentre Elkann, oggi lunedì 15 dicembre, ha ben altro per la testa: questa mattina, il gip del Tribunale di Torino deve esprimersi sulla sua richiesta di messa alla prova per l'inchiesta giudiziaria legata all'Eredità Agnelli.

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