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Dietro le quinte della TV

Milionari con Gerry Scotti (o De Martino)? Ecco quanto si vince davvero...

Le tasse da pagare, il valore dei gettoni d'oro e cosa mettere nella dichiarazione dei redditi

Quel milione in tv non è un milione: cosa resta davvero dopo tasse e gettoni d’oro

Dai Pacchi di Stefano De Martino a “Chi vuole essere milionario” di Gerry Scotti, dove la 69enne Vittoria Licari ha centrato il colpo da un milione, il sogno televisivo del jackpot fa gola. Ma quanto di quel montepremi finisce davvero sul conto del vincitore? Tra imposte, gettoni d’oro e conversioni, il percorso del denaro è meno scintillante di quanto sembri.



La ritenuta del 20%: imposta sostitutiva e stop
Le vincite dei quiz e dei giochi a premi in tv sono soggette a una ritenuta alla fonte del 20%, come imposta sostitutiva. La tv trattiene automaticamente quella quota e il vincitore non dovrà versare altre imposte su quell’importo. Su un milione lordo, significa 200mila euro che se ne vanno subito e 800mila euro che restano sulla carta.

Il nodo dei gettoni d'oro: perché non arriva denaro contante
La normativa non consente, di norma, la consegna di premi in denaro contante: per non sconfinare nel gioco d’azzardo, i programmi corrispondono il premio in gettoni d’oro. Qui scatta un secondo passaggio: l’acquisto dei gettoni sconta l’Iva al 22%, che incide prima ancora della consegna al vincitore, oltre ai costi logistici (trasporto, assicurazione). Applicando il 22% agli 800mila euro residui, la cifra scende a 624mila euro.



Dal montepremi al bonifica: ecco ciò che resta
Ultimo passaggio, la conversione dei gettoni in denaro. Non esiste un tasso fisso: dipende da quotazioni, commissioni e tempi di realizzo. Stimando un 5% di costi per vendere l’oro, i 624mila euro diventano circa 592.800 euro. Meno di due terzi del milione iniziale. Il “milionario” lo è di nome, non sempre di IBAN.

Dichiarazione dei redditi e Isee: cosa fare (e cosa no)
Le vincite dei giochi legali autorizzati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli non concorrono al reddito e non vanno inserite in dichiarazione (730 o Redditi): la tassazione è già stata trattenuta alla fonte. L’obbligo di dichiarare sorge solo per vincite ottenute su piattaforme estere non autorizzate in Italia. Quanto all’Isee, il premio in sé non va indicato, ma se i proventi finiscono sul conto corrente o vengono usati per acquistare beni (casa, auto), incideranno sui saldi e sul patrimonio considerati dal calcolo.



Tra sogno e realtà: il valore del colpo di fortuna
Il quiz può cambiare la vita, ma meno di quanto prometta il claim. Tra imposte, Iva, gettoni e conversione, il “milione” si assottiglia. Resta una cifra importante, certo, ma il vero premio è sapere prima come funziona: così il sogno resta sogno, e la realtà non sorprende al ribasso.

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