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La manifestazione

Torino, sale la paura: oggi violenti da tutta Italia in corteo per Askatasuna

Alle 14.30 la sfilata da Palazzo Nuovo dopo lo sgombero del centro sociale. Previsti 5mila antagonisti

La violenza nel corteo post-sgombero di Aska

La violenza nel corteo post-sgombero di Aska

Un corteo che si preannuncia “bollente”, quello di oggi che partirà da Palazzo Nuovo (location cambiata perché inizialmente la scelta era piazza Santa Giulia, la “piazza di Aska”). Sale la tensione e l’orario di fuoco saranno le 14.30 quando a Torino antagonisti da tutta Italia manifesteranno per Askatasuna, il centro sociale di corso Regina Margherita sgomberato due mattine fa dalla polizia. La polizia avrà i rinforzi visto che sono 400 gli agenti del Reparto mobile in più che daranno manforte ai colleghi torinesi. Anche perché il sabato prevede un altro evento da monitorare dal punto di vista dell’ordine pubblico: il big match all’Allianz Stadium Juve-Roma.

Violenti da tutta Italia
La caduta di Askatasuna ha chiamato a raccolta i movimenti da tutto il Paese, che arriveranno sotto la Mole per manifestare a seguito dello sgombero di quello che, dopo il milanese Leoncavallo, era l’ultimo grande tempio dell’antagonismo nel nord Italia. E a Torino sbarcheranno anche i milanesi del “Leonca” sgomberato il 21 agosto scorso. Ma i militanti solidali con “Aska” arriveranno anche dal resto della Lombardia, da Genova e dal Nord-Est. Si parla di almeno 5mila persone che scenderanno in piazza, per una mobilitazione che ricorda quella del 4 marzo 2023 a sostegno di Alfredo Cospito. Quel giorno ci furono devastazioni, scontri e arresti. Oggi, probabilmente, si ripeterà la stessa situazione perché in piazza sfileranno antagonisti incappucciati e armati. “L’Aska non si tocca”, è il titolo della manifestazione che si terrà oggi alle 14.30 da Palazzo Nuovo. Si andrà avanti per ore e la manifestazione potrebbe prolungarsi fino a tarda sera. «Se sgomberano Askatasuna, la nostra casa diventeranno le strade». «Dobbiamo farlo diventare il cantiere del Tav, se lo vorranno tenere dovranno militarizzarlo perché noi non ci arrenderemo, saremo qui tutti i giorni». Queste, alcune delle frasi pronunciate dopo lo sgombero di corso Regina Margherita 47.

Torino blindata
Rinforzi tra gli antagonisti, rinforzi tra le forze dell’ordine. Per la manifestazione di oggi il Reparto mobile di Torino avrà il supporto di altri 400 poliziotti provenienti da Milano, Genova, Bologna e Padova. Alcuni agenti sono arrivati in città già giovedì mattina, quando c’è stato lo sgombero del centro sociale. E non se ne sono più andati. Dovranno contrastare la marea antagonista, nell’ultimo sabato di shopping natalizio per le strade del capoluogo. Blindati questura e caserme, ma anche prefettura e municipio, solo per citare i luoghi più sensibili. Per la polizia l’ordine pubblico non sarà facile, visto che c’è anche la partita Juve-Roma, con uomini e mezzi che dovranno essere schierati anche fuori dall’Allianz Stadium.

Le scritte-shock
Ma se il corteo di oggi promette battaglia, quello dell’altra sera post-sgombero ha già avuto i suoi momenti di tensione, con gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. E sono comparse anche scritte-shock, sia al Campus Einaudi che in via Vanchiglia. All’Università i presenti al corteo hanno scritto “Più sbirri morti”. Scritta che ieri mattina era già stata cancellata. Mentre sui muri di via Vanchiglia sono comparsi insulti all’assessore regionale Maurizio Marrone: “Marrone datti fuoco”, la scritta vergognosa. «Le minacce dei centri sociali sono medaglie sul petto di cui vado orgoglioso. Ora che Aska esibisce la sua natura peggiore, chi ha piegato per due anni l’istituzione comunale ai capricci di questa gentaglia - così Marrone - dovrebbe vergognarsi».

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