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Lear, c'è l'ipotesi di accordo per la cessione a Fipa ma l'ultima parola spetta ai lavoratori

Una votazione per decidere se approvare il piano che prevede l'assorbimento di soli 207 dipendenti su 376

Lear, c'è l'ipotesi di accordo per la cessione a Fipa ma l'ultima parola spetta ai lavoratori

Lear, c'è l'ipotesi di accordo per la cessione a Fipa ma l'ultima parola spetta ai lavoratori

AGGIORNAMENTO ORE 17.50: l'assemblea dei lavoratori ha approvato l'ipotesi di accordo siglata oggi con il 65% dei voti favorevoli.


Sarà una votazione tra i lavoratori, questo pomeriggio, a decidere se mettere fine alla vertenza Lear, aperta da due anni. La decisione è attesa al termine di una lunga riunione che si è tenuta oggi al Grattacielo della Regione per cercare un'intesa sul futuro dell'azienda di Grugliasco, che produce sedili per il settore automotive, in cui lavorano 376 persone tra operai e impiegati.

Sul tavolo c'è l'offerta della società italocinese Fipa (Fabbrica italiana produzione auto), che sarebbe intenzionata ad assorbire 207 dipendenti (50 subito, gli altri entro la fine del 2026), in prevalenza operai. Una parte degli impiegati invece troverebbe posto ancora alla Lear, intenzionata a mantenere degli uffici a Torino. Trovare un accordo è particolarmente urgente, in quanto se non si venisse a capo della situazione, i 376 lavoratori di Lear si troverebbero dal 1 gennaio senza cassa integrazione. Un salto nel buio al termine della lunga crisi, iniziata due anni fa quando Mirafiori ha ridotto le commesse. 

«L’intesa odierna, anche se offre un’opportunità a un territorio in forte sofferenza, non può vederci pienamente soddisfatti a causa della chiusura manifestata da parte aziendale» scrivono in una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm di Torino

Spettatrice interessata della votazione di oggi è Fipa. L'intenzione di partenza sarebbe quella di produrre a Grugliasco 20mila quadricicli elettrici a marchio Desner ogni anno, con componenti cinesi. L'investimento iniziale previsto si aggirerebbe sui 100 milioni di euro. I sindacati avrebbero voluto ricevere rassicurazioni sul piano industriale dei compratori, visto che nel settore la concorrenza è agguerrita. «Il focus principale - spiega l'amministratore delegato, Angelo Sun - sarà sulle categorie L6 ed L7, già oggi centrali nella gamma Desner, ma stiamo lavorando anche a un ritorno sensato del segmento A urbano.Non crediamo che la risposta alla mobilità urbana sia aumentare dimensioni e pesi dei veicoli. La strada percorribile oggi è quella di mezzi leggeri, efficienti e compatibili con lo spazio urbano europeo».

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