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il caso

Nel 2025 è allarme malattie respiratorie. E aumentano le telefonate "non urgenti"

Dopo il Covid sempre più chiamate per problemi a bronchi o polmoni. Super-lavoro in vista di Capodanno

Nel 2025 è allarme malattie respiratorie. E aumentano le telefonate "non urgenti"

Nel 2025 è allarme malattie respiratorie. E aumentano le telefonate "non urgenti"

Sempre più chiamate per segnalare problemi respiratori. Finita la pandemia di Covid, è questa l’emergenza che il 118 di Azienza zero deve affrontare maggiormente nella sua attività quotidiana. Alla Centrale operativa di Torino, tra le 1200 chiamate che arrivano ogni giorno ai centralini sono sempre di più quelle in cui gli utenti lamentano problemi a bronchi o polmoni. «Il trend quest’anno è in aumento rispetto all’anno precedente - spiega il direttore della centrale, Roberto Gioachin - mentre non abbiamo rilevato variazioni per quanto riguarda le altre patologie».

A dire il vero però, un aumento c’è stato, ma non riguarda le malattie: sono sempre di più le telefonate “non urgenti”. Vale a dire quelle circostanze in cui il paziente, anziché contattare subito il 118 (intasandone giocoforza i centralini) potrebbe rivolgersi al proprio medico di famiglia oppure alla guardia medica. Telefonando invece al 118, è invece probabile che venga inviata sul posto un’ambulanza per un’emergenza che poi emergenza non è. «Bisognerebbe implementare la risposta territoriale - prosegue il direttore Gioachin - perché alcune chiamate hanno un impatto sempre più importante per la nostra operatività. Negli anni precedenti la risposta da parte nostra non pesava, oggi invece anche l’invio dei mezzi di soccorso va centellinato». Un problema, questo per il 118 di Torino, che incontra le difficoltà di un’altra categoria, quella dei medici di base. Una figura che in Piemonte è sempre più carente (nella nostra regione ne mancavano 431 secondo la fondazione Gimbe, ma il dato è datato in quanto relativo al 5 marzo scorso) e senza medici ad assistere una popolazione di pazienti che invecchia sempre di più, ecco che medici e infermieri del 118 devono fare gli stakanovisti. Un problema nazionale, che c’è a Torino, così come in Piemonte e nelle altre regioni d’Italia.

Sul fronte Capodanno, invece, anche il 118 di Torino è già pronto a rinforzarsi: in vista degli imminenti festeggiamenti di San Silvestro il personale sarà rafforzato da un’unità aggiuntiva, più altre due reperibili. Come negli anni scorsi, in concomitanza con l’ultimo giorno dell’anno, il personale del 118 andrà anche nella sala di crisi della questura. Si prevede un super-lavoro, con le immancabili telefonate che arriveranno per le troppe bevute durante il brindisi, specialmente nelle discoteche e sempre più tra i giovani e i giovanissimi, e le chiamate invece per le ferite causate dall’esplosione dei botti in barba all’ordinanza comunale. «Per fortuna - afferma Rosanna Parzanese, coordinatrice infermieristica del 118 - le chiamate per le ferite provocate dai petardi stanno diminuendo».

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