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Il caso

Manifestare in favore di Aska?: «Legittimo anche per la Giunta»

Lo Russo difende il suo assessore Rosatelli per la partecipazione al corteo: "Diritto di ogni cittadino"

Manifestare in favore di Aska?: «Legittimo anche per la Giunta»

«Manifestare è diritto di ogni cittadino, anche se c'è qualche forza politica che vorrebbe impedire anche la partecipazione a cortei di carattere pacifico. Invece partecipare a scontri e attaccare le forze di polizia non ha mai giustificazioni, mai». E’ la prima volta che il sindaco di Torino Stefano Lo Russo risponde direttamente, al termine della conferenza stampa comunale, di questo pomeriggio, a quanti hanno aspramente attaccato lui e la sua giunta nelle ultime settimane per la presenza al corteo dello scorso 21 dicembre, in solidarietà allo sgombero del centro sociale Askatasuna, dell’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli (ma anche dei consiglieri Avs Sara Diena ed Emauele Busconi). Chiedendone addirittura le dimissioni (con una richiesta scritta di sfiducia, a prima firma del consigliere FdI Enzo Liardo).

Attacchi, almeno all’apparenza, che non scalfirebbero la solidità della maggioranza e non farebbero vacillare la fiducia che il primo cittadino ripone nel suo assessore al Welfare, proprio quello cui - tra le altre cose - era affidata la gestione del Patto di co-progettazione con i garanti di Aska.

«Della presenza di Rosatelli - continua il sindaco - ero stato informato. Il corteo ha avuto due distinte fasi, una, composta da migliaia di persone, pacifica, e poi una seconda parte violenta. E questo lo hanno compreso tutti. Anche chi tende a fare il “mischione”. Noi continuiamo a volere distinguere i piani», rivendica il sindaco.

Nel spiegarlo conferma anche la richiesta di accesso agli atti formalizzata da parte di alcuni dei garanti del Patto, per verificare la legittimità della sua cessazione comunicata da Lo Russo poco poco avere ricevuto notifica dalla Procura che lo stesso Patto era stato violato.

«Verrà esaminata a gennaio e vedremo come comportarci. Non ci sono ancora le condizioni per altri passaggi», taglia corto il sindaco, ma ribadisce ancora una volta: «Vogliamo manterne l'uso sociale».

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