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IL CASO

Chiude l'asilo nido Fiat aperto da Marchionne. A spasso 75 bimbi e le maestre

Stellantis ha venduto i locali di Mirafiori e il 31 luglio sarà l'ultimo giorno. Mamme in rivolta: «Era un'eccellenza»

Marchionne e Chiamparino all'inaugurazione dell'asilo

Marchionne e Chiamparino all'inaugurazione dell'asilo

Chiude i battenti l'asilo nido Fiat di Mirafiori, che al taglio del nastro sedici anni fa era l’asilo aziendale più grande d’Italia. A inaugurarlo, in pompa magna, c’era l’allora amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, in compagnia del sindaco dell’epoca, Sergio Chiamparino. Ma il 31 luglio per volere di Stellantis si chiuderà per sempre l’avventura, durata sedici anni, del Mirafiori Baby, l’asilo nido per i figli dei dipendenti Fiat. Una doccia gelata per i genitori, i bambini ma soprattutto per il personale che lavora nella struttura al 215 di corso Settembrini, angolo corso Orbassano. Un edificio incastonato tra le fabbriche dello stabilimento di Mirafiori. Stellantis, di recente ha comunicato alla cooperativa Orsa, che ha la gestione dell’asilo, la definitiva chiusura al termine di questo anno scolastico.

L'asilo nido Mirafiori Baby

Inutili, ovviamente, i tentativi dei genitori di far tornare la holding sui propri passi. Mamme e papà hanno scritto diverse lettere alla multinazionale, senza esito. E ora masticano amaro: «Per noi è un trauma - dice Vanessa, moglie di un dipendente Fiat, mentre va a prendere all’uscita dal nido Giulia, figlioletta di due anni e mezzo -. Il nido era un’eccellenza. I bimbi mangiavano benissimo in mensa, giocavano, e le maestre li portavano fuori a fare delle piccole gite». Ma indietro non si torna perché Stellantis, la struttura che ospita il Mirafiori Baby se l’è già venduta. A chi? Voci non confermate parlano del Politecnico, ma anche Gtt avrebbe acquistato una parte dell’edificio.

Quel che è certo, è che nei locali adibiti ad uffici, sopra il nido, si stanno svuotando gli scaffali. Ma che ne sarà delle maestre e di tutti coloro che al Mirafiori Baby lavorano dal giorno della sua apertura? Il personale ausiliario è già stato ricollocato altrove o verrà ricollocato a breve. Il grattacapo ce l’hanno le educatrici, undici al momento, e le due cuoche, anche se una andrà in pensione. «Noi del personale educativo non sappiamo che fare - affermano Anna Marrafino e Paola Lovato, due maestre -, siamo in trattativa con i sindacati, ma non abbiamo prospettive ad oggi. Molte di noi hanno una famiglia e rischiano di restare senza lavoro. La chiusura? Voci ne arrivavano, ma speravamo che fossero false, invece è tutto vero. Non capiamo perché Stellantis chiuda una struttura d’eccellenza e comprendiamo la rabbia dei genitori».

L'asilo visto dall'esterno

Sì perché Mirafiori Baby è sempre stato un fiore all’occhiello per la Fiat. Nido aziendale più grande d’Italia, copre una superficie di mille metri quadri e possiede un’area giochi esterna di 400 metri quadri, in parte coperta. Attualmente ospita fino a 75 bambini dai tre mesi ai tre anni ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.15 alle 19.15. E la Fiat contribuiva anche al pagamento della retta, venendo incontro a quei dipendenti con minori disponibilità economiche.

L'interno

Tra l’altro, essendo del 2007 il nido non era nemmeno poi così vecchio, in quanto sorto dopo la chiusura dei vecchi asili Fiat nati nel Dopoguerra. Tutto finito, a breve, e fanno quasi sorridere le parole di Marchionne il giorno dell’inaugurazione: «Arrivato alla Fiat ero allibito delle condizioni dei dipendenti e mi sono posto l’ impegno di umanizzare l’ambiente di lavoro. A noi stanno molto a cuore le condizioni dei lavoratori». All’attuale management, forse un po’ meno.

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