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IL GRANDE EVENTO

Olimpiadi addio: Torino è fuori, ha vinto Milano

Il pattinaggio di velocità sarà a Rho, la decisione del Cda

Stefano Lo Russo e Alberto Cirio

Stefano Lo Russo e Alberto Cirio

Game over. Torino è fuori dai giochi. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Milano Cortina 2026 ha deciso all’unanimità: le gare di pattinaggio di velocità si terranno a Rho. Ha vinto Milano. A nulla è valso l'ultimo disperato tentativo del sindaco Stefano Lo Russo e del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio di presentare un dossier a favore dell'Oval del Lingotto. 

La decisione definitiva
«Dopo attente analisi, considerate le caratteristiche delle due soluzioni proposte e le riflessioni emerse nell’ultima Cabina di Regia tenutasi la scorsa settimana a Roma, il Consiglio di Amministrazione del Comitato Organizzatore si è espresso all’unanimità a favore del progetto Fiera Rho di Milano» si legge nella nota diffusa dalla Fondazione. 

La proposta milanese, interamente finanziata da capitali privati, «ha evidenziato, oltre al vantaggio della continuità territoriale con gli altri siti di gara del mondo del ghiaccio - eccezion fatta per il curling – una significativa e maggiore concretezza unita a un abbattimento dei costi operativi: basti pensare, a mero titolo esemplificativo, ai temi logistici relativi allo spostamento degli atleti, degli staff delle federazioni e degli arbitri; ai costi di vitto e alloggio e a quelli di una workforce dedicata e distaccata presso la nuova venue; o, ancora, agli introiti derivanti dall’acquisto multiplo di biglietti: grazie alla continuità territoriale il tifoso potrà, infatti, fruire di un maggior numero di gare nella stessa città» .

Speed Skating
Il Cda ha approvato anche la modifica del Mmasterplan, con la variazione della venue di gara per la disciplina dello Speed Skating. La venue di gara per la disciplina dello speed skating in questa occasione esisterà per la sola durata delle competizioni: «una formula sostenibile ed innovativa, che permetterà all’Italia di essere un esempio per le prossime edizioni dei Giochi, con un conseguente rafforzamento del binomio Sport e Movimento Olimpico» rimarcano dalla Fondazione.
Sulla base della decisione del Cda la Fondazione Milano Cortina 2026 inizierà immediatamente una collaborazione con International Skating Union (ISU) per realizzare il progetto tenendo in considerazione tutti i requisiti tecnici richiesti. La decisione presa oggi dal Cda, a seguito delle indicazioni emerse dalla Cabina di Regia, tiene conto di alcuni elementi fondamentali: le esigenze tecniche del Comitato Organizzatore; l’esperienza di atleti, staff e spettatori; la tempistica molto serratain cui bisogna agire; la legacy che il progetto lascerà alla Città di Milano.

Il bilancio 
Infine, dal punto di vista finanziario, la situazione a fine 2022 si è rivelata migliore rispetto alle aspettative. L’indebitamento netto ammonta infatti a 9,2 milioni di euro, cifra contenuta se si considera il dato relativo all’anno 2021. Migliore anche la liquidità disponibile, con cui la Fondazione Milano Cortina 2026 è in grado di coprire le future necessità di cassa. Il passivo, connaturato a questo genere di eventi i cui costi sono sempre anticipati rispetto ai ricavi, è di 54.784.542 euro ed è in linea rispetto alle previsioni. Il risultato è frutto di un’attenta politica di contenimento che ha parzialmente coperto il minor ricavo da sponsorizzazioni dovuto al difficile contesto macroeconomico.

La reazione 
«Abbiamo appreso con rammarico della decisione assunta oggi dal cda della Fondazione Milano Cortina a proposito della sede per la gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi del 2026» commentano per l'ultima volta Cirio e Lo Russo in una nota congiunta. «Continuiamo a essere fermamente convinti che l’opzione Torino fosse la migliore per le caratteristiche tecniche e per la sua sostenibilità, in un momento in cui la spesa pubblica va monitorata e controllata con estrema attenzione - proseguono -. Da italiani continuiamo a tifare per la buona riuscita delle Olimpiadi e auspichiamo che le valutazioni che hanno portato a escludere la città di Torino siano basate su valutazioni tecniche, che tengano effettivamente conto dei tempi e dei costi di realizzazione delle strutture, e che trovino ora conferma nella realizzazione delle opere».

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