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Primo maggio

Corteo del primo maggio senza scontri: ecco perché

Corteo del primo maggio senza scontri: ecco perché

Si è concluso alle 11.30, senza incidenti, il corteo del primo maggio a Torino. Una festa del lavoro che, per una volta, è stata turbata soltanto dalla pioggia che, comunque, non ha impedito a duemila persone di scendere in piazza per la tradizionale manifestazione nel giorno della festa del lavoro. Solo alla fine, alcuni esponenti dei centri sociali hanno bruciato le bandiere di Usa, Ue e Nato.

La strategia della questura

Molti i timori alla vigilia, soprattutto in seguito alle tensioni che si erano registrate il 25 aprile, con un gruppo di antagonisti che aveva cercato di strappare le bandiere della Nato dalle mani dei Radicali sotto il palco e la polizia che aveva evitato il contatto con alcune cariche. E con i cori contro la Nato finisce anche il corteo del primo maggio, ma questa volta senza tensioni. La strategia della questura è stata chiara: permettere - come non era mai avvenuto, almeno negli ultimi anni - l'ingresso dello spezzone in fondo al corteo composto da antagonisti, anarchici, autonomi e rappresentanti dei centri sociali. 

Il comizio dei sindacati

Lo spezzone ha fatto ingresso in piazza quando i sindacati avevano ormai terminato il loro comizio. "Al centro di questo Primo Maggio - dice segretario generale Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco - c’è la celebrazione dei 75 anni di vita della nostra Costituzione. Oltre ai valori di libertà e democrazia, richiamati dalla Carta costituzionale, vogliamo porre l'accento sulla dignità del lavoro e delle persone. Lavoro inteso come motore di crescita e coesione sociale. Per questo diciamo ancora una volta no al lavoro povero, precario e senza diritti. Diritti, tutele e dignità: sono queste le nostre priorità! Per questo, è necessario mettere in campo tutte le risorse disponibili per evitare la deriva della precarietà, della marginalità e la riduzione di occasioni e opportunità per le persone".

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