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I casting
04 Maggio 2023 - 14:01
Matilda De Angelis in una scena
Nell'ordine si cercano: persone che sappiano cantare in coro, che sappiano suonare strumenti musicali dell'epoca, che sappiano ballare il valzer viennese, che sappiano simulare un addestramento militare, che abbiano una buona manualità nel disegno. Si preannuncia davvero interessante la seconda stagione della fiction evento di Netflix, interamente realizzata a Torino, "La legge di Lidia Poët" (prodotta da Groenlandia srl)con Matilda De Angelis le cui riprese si apriranno a metà giugno sempre sotto la Mole.
Sono queste, infatti, le caratteristiche che comparse e figuranti dovranno possedere per i casting che si sono aperti 4 maggio sul sito della Film Commission Torino Piemonte (https://www.fctp.it/casting_item.php?id=4863) e dureranno fino al 9 giugno. E con loro Chiara Moretti, responsabile delle selezioni, dovrà trovare comparse maggiorenni di età compresa tra i 18 e i 75 anni, comparse minorenni di età compresa tra i 6 e i 15 anni, persone con esperienza di recitazione o attori amatoriali disponibili per delle figurazioni speciali.
Come presentarsi
Ed ecco le raccomandazioni: dato che si tratta di una serie in costume ambientata in Piemonte a fine dell'Ottocento, gli uomini non devono avere i capelli rasati o il doppio taglio, ed è preferibile che abbiano la barba e/o i baffi e/o che siano disposti a farli crescere. Le donne non devono avere meches o colori dei capelli troppo moderni, ed è preferibile che abbiano i capelli medio lunghi. Si richiede la disponibilità ad eventuali tagli o modifiche di capelli di barba, a seconda delle necessità.
Non devono esserci tatuaggi in parti del corpo visibili, come braccia, collo, mani, né sopracciglia tatuate o ritoccate.
Al via alle domande, quindi, che devono essere inviate via mail ai seguenti link:
per maggiorenni https://forms.gle/AqSk9HiBfBMWtGE58
per i minorenni https://forms.gle/CUpbdETqPABGruYQ9
Il successo
La vicenda portata sul piccolo schermo da Netflix si ispira alla prima donna avvocato della storia d'Italia, appunto, la torinese Lidia Poët la quale dovette lottare non poco per affermare la propria professionalità. Una storia che, se da un lato non ha convinto i puristi e la famiglia stessa della Poët, dall'altro ha fatto breccia nel cuore dei telespettatori tanto da essere considerato uno dei titoli di punta della passata stagione della piattaforma streaming. La serie risulta nella top 10 globale dei titoli non in lingua inglese Netflix, tra i prodotti più visti di ben 55 nazioni. In Italia si è trovata al secondo posto nella classifica giornaliera dei contenuti più visti, secondo solo all'inarrestabile "Mare Fuori". Punti di forza della fiction, oltre il fascino degli interpreti, la De Angelis, Eduardo Scarpetta, Dario Aiata, la ricostruzione storica tra la spettacolo scenografia delle location torinesi.
Le location
L'Ex Curia Maxima di Via Corte d’Appello, Palazzo Falletti Barolo, insieme al Palazzo dei Cavalieri, trasformato nella redazione della Gazzetta Piemontese, il Museo del Carcere Le Nuove, oltre a varie piazze e strade del centro che durante le riprese hanno fatto da sfondo a carrozze, cavalli, costumi d’epoca: la centralissima e iconica piazza Cavour, Villa Barberis, Racconigi. L’ex lanificio Bona, nel comune di Carignano. Il Teatro Alfieri di Asti, Castello e la Certosa di Collegno, il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, la Basilica di Superga e diversi scorci di Borgo Cornalese a Villastellone.
(con Carlo Griseri)
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