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la sorpresa

Mamma anatra e 9 anatroccoli in pericolo salvati dal traffico di via Po

La famigliola di pennuti è arrivata in centro da Borgo Crimea, facendo lo slalom tra le macchine e i tram. Poi è arrivata la polizia locale

Gli anatroccoli salvati

Gli anatroccoli salvati

Hanno rischiato l'incolumità scorrazzando tra le macchine, i tram, i pullman e tutti gli ostacoli che si trovano nel centro di Torino. Ma alla fine, la famigliola di nove anatroccoli è riuscita raggiungere, sana e salva, le rive del fiume Po. Mamma anatra e i suoi piccoli adesso stanno bene, ma se la sono vista davvero brutta. La famigliola di pennuti si trovava in difficoltà nel cortile di uno stabile di via Mentana, in zona Borgo Crimea. A seguito di una richiesta di aiuto alla polizia locale di Città Metropolitana, un istruttore direttivo di vigilanza e un agente sono intervenuti per aiutare gli anatroccoli nel cortile del palazzo. Approfittando di un luogo riparato e sicuro, una femmina di Germano reale, infatti, molto probabilmente era riuscita a nidificare.

Tuttavia, i giovani volatili non erano ancora in grado di seguire la madre per raggiungere le rive del Po e rischiavano di rimanere isolati. Allora gli agenti della Città metropolitana sono intervenuti e hanno catturato mamma anatra con i piccoli, poi li hanno collocati in un trasportino e li hanno rimessi in libertà in riva al Po. Il tutto dopo averli inseguiti lungo le vie del centro di Torino, con i passanti in via Po che hanno visto zampettare la mamma e i piccoli, che nel loro viaggetto sono passati anche davanti al Rettorato.

Sugli animali selvatici, sono molto frequenti i casi di cittadini che si rivolgono alla Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora di Città Metropolitana o ai veterinari del Canc di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane, ma anche nei centri urbani, soprattutto nelle stagioni in cui le famiglie di volatili e mammiferi si arricchiscono di nuovi nati. Nella maggior parte dei casi, i piccoli di animali selvatici non sono abbandonati dai genitori e non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i piccoli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell’ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo del cosiddetto imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell’uomo. 

Città Metropolitana, grazie al progetto “Salviamoli Insieme”, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Si tratta di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità. Gli animali in evidente difficoltà devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con la Città Metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale “selvaticità”) e, quando è possibile e opportuno, liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato. Il Canc e Città Metropolitana hanno stipulato da alcuni anni una convenzione, che prevede l'impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, oltre che del personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città Metropolitana, nel servizio “Salviamoli Insieme”. Tale servizio prevede il recupero in campo della fauna selvatica pericolosa o non gestibile dai cittadini.

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