Cerca

Dopo 19 anni

Pantani: la verità sulla morte del Pirata (i video)

Le analisi false al Giro per incastrarlo, «e in hotel a Rimini non era solo»

Il Pirata

Marco Pantani in maglia rosa

A 19 anni dalla morte di Marco Pantani, emergono nuovi retroscena riguardo la tragica fine del “Pirata”. In una lunga intervista il giornalista sportivo esperto in ciclismo, Davide De Zan, si pone alcune domande le cui risposte potrebbero chiarire definitivamente il mistero.

«Ovunque vedo - dice De Zan - che sta crescendo la consapevolezza dell’ingiustizia a cui è stato sottoposto Marco. Mi viene da dire che la giustizia popolare abbia superato quella ordinaria e a distanza di anni sono in tanti ad avere cambiato opinione su Marco, capendo cosa è accaduto nel 1999 a Madonna di Campiglio (quando gli fu tolta la maglia rosa perché l’antidoping avrebbe accertato che il ciclista era dopato ndr.). Allo stesso modo è fragilissimo il pilastro dell’indagine sulla morte, ovvero che nessuno sia entrato né uscito dalla stanza di quel residence».

Per De Zan, infatti, ci sarebbero esami che accertano che i numeri di Campiglio non tornano, «fanno a cazzotti con la logica e la fisiologia». Sono numeri che svelano l’inganno e che erano già stati portati in aula a Forlì quando però il procuratore Sottani si era dovuto arrendere davanti alla prescrizione. L’ipotesi di deplasmazione del sangue di Pantani, però, è stata descritta da un magistrato e ribadita dall’Antimafia.

Tutti questi dati esistevano anche nel 1999, «ma allora si scelse di fare entrare Marco in aula come persona offesa e farlo uscire da imputato». De Zan ricorda: «Abbiamo provato in tanti a convincerlo a partire comunque per la Francia, ma la ferita aperta nel suo animo a Madonna di Campiglio non era rimarginabile. Marco sapeva di avere subìto un’ingiustizia troppo grave e non per la competizione persa, ma per la dignità calpestata. Era stato trasformato da re a reietto in pochi minuti. Sapeva di essere innocente, che i suoi esami erano stati manipolati e di pagare un prezzo altissimo per qualcosa che non aveva fatto. Per l’animo di una persona giusta è stato devastante e ha innescato una spirale da cui non è mai più riemerso». Esami manipolati prima e poi un sospetto andirivieni in quell’hotel che nessuno ha mai potuto provare, ma, in verità, neppure smentire.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.