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A MIRAFIORI

Gattina uccisa a fucilate: è caccia all'assassino di Luna

Quartiere sotto shock dopo il brutale omicidio della micetta. «Qualcuno va in giro a sparare agli animali»

Luna, la gattina uccisa a fucilate a Città Giardino

Luna, la gattina uccisa a fucilate a Città Giardino

La piccola Luna non aveva neanche due anni. Ventitré mesi, per la precisione. «L’ho presa dal veterinario insieme a Stella, l’altra gatta che abbiamo. Col tempo erano diventate due di famiglia, e anche un po' le mascotte del quartiere», racconta Maurizio Putto, ancora sconsolato dopo aver appreso che la sua povera gattina è stata uccisa da un colpo di fucile.

Maurizio l’ha ritrovata esanime nel giardino di casa, in via Ciotta a Città Giardino, a Mirafiori. Luna era sparita durante il temporale, forse spaventata da tuoni e fulmini. I proprietari pensavano che prima o poi l’avrebbero rivista, perché nella tranquilla Città Giardino è un po' consuetudine lasciare i gatti liberi di aggirarsi nei cortili. E invece la micetta è stata ritrovata senza vita tra i ciuffi d’erba.

Tuttavia, un particolare ha colpito Maurizio: un foro presente all’altezza del torace. Portato il corpo senza vita della gatta alla clinica veterinaria di Grugliasco per eseguire l’autopsia, gli esami effettuati sul corpicino di Luna hanno dato il seguente esito: “Morte per emorragia toracica e pericardica da sospetto colpo di arma da fuoco”. Dunque, con ogni probabilità qualcuno ha sparato alla piccola Luna, forse con una carabina ad aria compressa visto il foro del diametro di circa 4 millimetri rilevato dai veterinari. Ma chi può avere compiuto un gesto simile? Maurizio ha fatto denuncia alla polizia, ma non ha idea di chi possa avere commesso un simile atto di barbarie. «Qui in zona ci conosciamo tutti. E' un posto tranquillo, non so chi può essere stato a fare una cosa simile. Forse qualcuno che odia a morte gli animali?». Tanto da ammazzarli a colpi di fucile. Con una precisione notevole, tra l’altro, perché non dev’essere stato semplice centrare in pieno la micetta. Maurizio non si dà pace: «Non avrei mai pensato a una cosa simile. Quando ho ritrovato il corpo senza vita di Luna, subito ho detto: “Ecco, me l’hanno avvelenata”. E invece le avevano sparato».

La rabbia dopo un gesto così barbaro è stata tale che il proprietario della micetta ha affisso dei cartelli in zona. C’è una foto di Luna, che esce da una scatola del tiramisù. “Uccisa a fucilate nelle nostre aiuole, accanto al suo albero preferito”, recita il foglietto. Che poi prosegue così: “Se in questi giorni avete visto qualcuno maneggiare un fucile con troppa disinvoltura, avvertite, anche in forma anonima, il commissariato di via Olivero, dove è pendente una denuncia presso la procura della Repubblica”. Infine, un appello: “Aiutateci ad assicurare questo criminale alla giustizia”. «Quei cartelli li ho messi per sensibilizzare la gente, dicendo a tutti di fare attenzione se, davvero, qui c’è qualcuno che va in giro armato», dice Maurizio.

Ma oltre ad essere un gesto barbaro, quanto successo è anche un reato penale. “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”, recita infatti l’articolo 544-bis del Codice penale. Un appello a trovare il responsabile della morte di Luna lo ha fatto anche il comitato “Mi fido di te Palatucci”, associazione di residenti di Città Giardino: «Ai residenti nel quartiere suggeriamo di prestare attenzione ai propri animali», scrive il comitato sulla sua pagina Facebook.

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