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MIRACOLO MEDICO

Il cervello gli stava scendendo dal naso: salvato a tre mesi al Regina Margherita

L'intervento non ha precedenti al mondo su un paziente così piccolo: un neonato affetto da una patologia rarissima che gli ha provocato la discesa di una piccola parte del cervello all'interno del naso

Il cervello gli stava scendendo dal naso: salvato a tre mesi al Regina Margherita

Il piccolo Davide dopo l'intervento che gli ha salvato la vita

Davide a soli tre mesi di vita è stato salvato con un intervento unico al mondo, un vero prodigio della chirurgia. «È stato come vederlo rinascere una seconda volta» racconta oggi la mamma, con la voce rotta dal pianto tanta è ancora l'emozione. Il suo bimbo è tornato a vivere grazie ad una operazione in endoscopia mai realizzata in precedenza al mondo su un paziente così piccolo: Davide, infatti, era affetto da mielomeningocele nasale, rarissima patologia che comporta una difettosa chiusura della base del cranio, tale da provocare, durante la vita fetale, la discesa di una piccola parte del cervello all'interno del naso, presso l'ospedale infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.

Oltre al rischio di meningite, il problema maggiore del bambino era che il buco si trovava nella parte più posteriore del naso e quindi che la porzione di cervello che scendeva nel naso - molto voluminosa - ostruiva in modo importante il passaggio dell'aria, provocando una respirazione sempre più difficile, problema molto serio in un neonato. Il programma iniziale sarebbe stato quello di farlo crescere fino almeno agli 8 mesi per poi operarlo come da letteratura medica, ma le condizioni respiratorie del bambino sono andate via via peggiorando, finché, arrivati al terzo mese di vita, si è deciso di intervenire perché, in caso contrario, il piccolo sarebbe andato incontro ad un blocco totale della respirazione ed avrebbe dovuto poi essere sottoposto ad un intervento di tracheostomia per poter respirare. 

Dopo alcuni colloqui con i neonatologi, si è deciso di procedere con un intervento in endoscopia, pur non essendoci in letteratura medica alcun precedente a livello mondiale di interventi di questo tipo eseguiti prima del sesto mese di età.  Dopo aver spiegato ai genitori la problematica del bambino e la possibilità di eseguire un intervento per via endoscopica, la famiglia ha accettato ed il piccolo è stato operato con un intervento considerato «tecnicamente difficilissimo» dal dottor Paolo Tavormina - responsabile della di Otorinolaringoiatria pediatrica dell'ospedale Regina Margherita - insieme con la dottoressa Federica Peradotto, sua collaboratrice e al dottor Paolo Pacca, aiuto della divisione di Neurochirurgia pediatrica, diretta dalla dottoressa Paola Peretta. I chirurghi del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino "Regina Margherita" - diretto dalla professoressa Franca Fagioli - sono entrati attraverso il nasino del neonato con fibre ottiche di diametro di 2,7 millimetri che hanno permesso di poter monitorare in video quanto accadeva all'interno nel punto cruciale per poi operare con "microstrumenti" che hanno permesso di chiudere, tramite la mucosa stessa del paziente, il foro alla base del cranio. L'intervento ha avuto esito positivo. A tutt'oggi il piccolo sta bene e presenta uno sviluppo psicointellettivo assolutamente normale. 

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