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In Tribunale

Lo stalker chiede scusa alla giudice e lei: «Non è a me che deve chiedere perdono»

Accusato d'aver infastidito più volte una ragazza, l'uomo non potrà avvicinare di nuovo la vittima

In Tribunale

Il giudice Elena Rocci

Ha cercato di entrare nell’appartamento di una ragazza di cui si era invaghito, passando per il balcone, ed è stato arrestato dalla polizia. Gli agenti sono intervenuti su segnalazione dei vicini che, avendo visto l’uomo nel cortile, gli avevano chiesto spiegazioni: «Qui al piano rialzato abita la mia fidanzata», era stata la risposta. Con la giovane donna (che non era in casa) non c’era, però, nessuna relazione sentimentale. L’uomo, ora indagato dalla procura di Torino. per tentata violazione di domicilio, è da tempo in cura per problemi di carattere psichiatrico in una struttura gestita dal medico Vincenzo Villari, e all’udienza di convalida del fermo si è scusato.

In passato aveva già contattato la ragazza via social: lei lo aveva bloccato. All’udienza di convalida la giudice Elena Rocci, dopo aver ascoltato accusa e difesa, ha disposto la scarcerazione con divieto di avvicinamento. L’avvocato difensore ha annunciato la disponibilità a risarcire il danno e una istanza di messa alla prova a lavori socialmente utili. «Non può avvicinarsi e non può parlare alla ragazza - ha spiegato la giudice all’uomo - nemmeno su Facebook. Altrimenti non gliela concedo». «È giusto, va bene,voglio chiedere scusa», ha risposto. «Non è a me - è stata la replica del magistrato - che deve chiedere scusa. La cosa importante è che non lo faccia più e che dia la prova di avere capito».

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