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La ricerca

Quando la moglie (o il marito) è in vacanza, sesso sfrenato in città. Ecco come e dove

Corna e tradimenti nei mesi estivi sono all'ordine del giorno, tutti i luoghi delle scappatelle

scappatelle estive

In città ci si sente soli

Quando la moglie è in vacanza. Ma anche quando lo è il marito, le mogli si danno da fare. E’ quanto emerge da un report di “Ashley Madison”, forse l’unico sito di «incontri extraconiugali» le cui ricerche possono considerarsi sufficientemente affidabili. Il portale ha preso in esame il nostro Paese, stilando un classifica regionale e prendendo in esame i capoluoghi di provincia.

Metà classifica
Torino è senza infamia e senza lode, un po’ come in tutto il resto. Si piazza al decimo posto, a metà classifica. Sotto la Mole si tradisce, ma non troppo, oppure lo si fa talmente bene, in totale segretezza, che nessuno se ne accorge. Il fenomeno, che riguarda i mesi estivi, quello delle ferie, viene analizzato partendo da un dato, registrando cioè una diminuzione significativa di oltre il 30% dei nuclei famigliari interi che vanno in vacanza. Sempre più difficile trovare sotto l’ombrellone moglie, marito e prole al seguito. Significa che uno dei due coniugi, quasi sempre per motivi di lavoro, si ferma in città e raggiunge la famiglia solo nei fine settimana.

Vacanze in città
Ma se un tempo a rimanere al lavoro era l’uomo, oggi si fermano nelle città molte più donne di qualche anno fa e, dunque, se la licenza di tradire (ma solo in questi mesi) era un’esclusiva dei maschi, ora lo è anche per le donne. Dunque le città, e Torino è al pari delle altre, si ravvivano nei mesi estivi di relazioni extraconiugali come se non ci fosse un domani. Le avventure estive, oggi più che mai, non si consumano più nei luoghi di villeggiatura, ma nelle città sempre meno deserte anche d’estate. Sempre ragionando in termini percentuali, anche se non è chiaro se “Ashley Madison” fondi la sua ricerca su questionari o altro, i tradimenti si consumerebbero tra “perfetti sconosciuti”, non tra colleghi e colleghe, vicini di casa o persone con le quali si hanno rapporti, sia pure saltuari, durante i mesi invernali. No, si cerca l’avventura tout court con persone nuove.

Movida del sesso
Il centro di questa “movida” del sesso clandestino sono sì i tradizionali locali, dove, però, ci si reca spesso in compagnia, mentre i più anglosassoni “single” bar qui da noi ancora non hanno attecchito, ma non sono al primo posto, proprio perché non consentono quell’anonimato, quasi dal significato onirico, che il “traditore” o la “traditrice” cercano. L’ambiente ideale è, invece, il centro commerciale, al primo posto assoluto senza timore di smentita. Lì si cerca e si vive l’avventura, tra gli scaffali del supermercato, seduti ai tavolini del bar oppure del fast food o semplicemente passeggiando e guardando le vetrine dei negozi. L’aria condizionata consente un clima gradevole, c’è anche la musica e gli orari non stop consentono una pesca fruttuosa dall’alba al tramonto e, in alcuni centri, anche lungo tutta la notte.

Ma con sentimento
Ecco, i centri commerciali non solo hanno ammazzato il commercio di prossimità, ma costretto anche alla chiusura i tradizionali locali torinesi dei “malmarià”, impedito l’apertura dei single bar e dichiarato guerra e night club e locali di scambisti che dopo il fiorire di qualche hanno fa, ne sono rimasti giusto due o tre. La sociologa Linda Morena commenta così la ricerca di “Ashley Madison” relativi a Torino: «La città è al decimo posto forse perché ancora risente del retaggio della polis cresciuta attorno alla fabbrica. Una comunità con ruoli, compiti orari scanditi con precisione che non consentono quei tempi per l’evasione così come la si intende oggi. C’è poi, almeno nelle generazioni non dei più giovani, quella che io chiamo la sindrome del “Valentino”, quella del “biondo studentino che ti stringeva sul cor”. Nel senso che anche nel tradimento il torinese sembra scegliere la “via del sentimento” a quel del consumo del sesso fine a se stesso. Non so se ciò sia meglio o peggio, constato che è così. A Torino, sia uomini che donne cercano maggiormente la fuga, o meglio dire, l’evasione (anche se a tempo determinato) di tipo sentimentale e ciò, a lungo andare può anche creare problemi seri nelle famiglie».

Uno sguardo altrove
Le tre città in cui la spinta ormonale risulta più diffusa sono Trieste, Roma e Milano. Avevano conquistato il podio già lo scorso anno e restano nelle prime posizioni anche nel 2023. Il primato dei tradimenti vede poi nella Top 10 Pisa, Bari, Genova, Firenze, Udine, Bologna e Torino, come detto, a metà classifica. Il Veneto è la regione con più città nella classifica. Se la Serenissima si colloca infatti all 11° posto tra le città italiane, è seguita da Padova (14°), Vicenza (15°) e Verona, new entry che occupa la 17° posizione. Retrocede invece al 20° posto Treviso, che nel 2017 era risultata la capitale italiana del tradimento secondo la classifica di uno dei primi servizi online di incontri extraconiugali, “Gleeden”, che aveva calcolato per la città un tasso d’infedeltà del 12,9%.

Le tre città in cui la spinta ormonale risulta più diffusa sono Trieste, Roma e Milano. Avevano conquistato il podio già lo scorso anno e restano nelle prime posizioni anche nel 2023. 

Nella classifica delle città dove le corna spuntano come i funghi, quest’anno per la prima volta sono entrate anche diversi centri del Sud, prima poco presenti sui siti delle scappatelle extraconiugali. Bari, per esempio, è passata dalla 15° posizione alla 5° e nella top 20 sono entrate anche Catania (16°), Napoli (18°) e Palermo (19°). «Quest’estate assistiamo a uno spostamento del baricentro della scappatella estiva - commenta Christoph Kraemer, Managing Director di Ashley Madison per l’Europa -. Se infatti fino a pochi mesi fa l’epicentro era il nord Italia e l’estate scorsa compariva soltanto Bari tra le città del Sud, ora esiste un equilibrio tra le parti dello stivale, con un’ampia lista di centri urbani del meridione che compaiono per la prima volta nella nostra classifica, come in Sicilia e in Campania». In fondo i centri commerciali sono ovunque.

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