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IL BORGHESE

Il buonsenso è
caduto nel fango

Leggi il commento di Beppe Fossati

Il buonsenso è caduto nel fango

Il buonsenso è caduto nel fango

Se qualche dotto ingegnere non avesse “raddrizzato” il corso del torrente Frejus per far posto al commissariato di polizia, Bardonecchia sarebbe finita nel fango? Alla domanda maligna qualcuno scrolla le spalle, specie in Comune, altri annuiscono. Ma siccome si tratta di fatti loro, le lingue non si sciolgono. Eppure è così, stando ai primi rilievi dei vigili del fuoco. Il resto si può immaginare: la necessità di nuovi spazi per costruire specie in una località turistica nota ovunque, magari rilievi idrogeologici diciamo frettolosi o forse un ritocchino al paesaggio gradito ai più. E la frittata è stata fatta. Bardonecchia, tra l’altro è solo l’esempio  più eclatante e sicuramente il più recente della nostra fragilità. Ma quello che spaventa è il danno: almeno una decina di milioni tra case devastate, auto accartocciate e lavori di ripristino dell’alveo del Frejus tutt’altro  che trascurabili. Soldi che si potevano usare meglio, facendo prevenzione. Poteva andare peggio. E forse ci ha pensato il Santo Patrono. Ma Bardonecchia non è altro che lo specchio di un Italia fragile e mal gestita, ove - quasi per burla - i soldi ci sarebbero pure, ma finiscono in mille rivoli grazie al manualetto dei burocrati e alla mancanza di controlli dello Stato. So che parole come “cementificazione” oppure “pulizia dei corsi d’acqua” infastidiscono come ai tempi dei verdi, ma è lì che si gioca la partita. E visto che in Piemonte un comune su tre è in montagna, la questione è ancora più seria. Il resto lo fa l’aumento dei fenomeni estremi di piovosità. Ma la responsabilità, quella in solido, dove sta? Direi in decenni di pressapochismo o peggio, di frane lasciate lì a sonnecchiare,  di rii tombati per far poto a una villa, mentre i quattrini scivolavano via. Tanti e inutili a chi vive lì.  Ultima domanda: chi metterà ordine? E quando? Lascio a voi la risposta, promesse a parte.

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