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TRUFFA AL DISTRIBUTORE
13 Dicembre 2024 - 11:20
Immagine di repertorio (credit photo: istock.com))
La recente operazione della Polizia Postale di Torino ha portato alla luce un caso emblematico: un diciannovenne è stato arrestato mentre utilizzava carte carburante clonate per rifornire due cisterne da 1000 litri ciascuna, nascoste all'interno di un furgone. L'arresto è avvenuto in un distributore di benzina nell'hinterland torinese, a seguito di un'indagine avviata dopo numerose denunce per frodi simili.
Ma come avviene la clonazione delle carte carburante? Il metodo più comune è l'uso degli "skimmer", dispositivi nascosti dai criminali presso le colonnine per il rifornimento self-service. Questi lettori di codice sono in grado di carpire il contenuto della banda magnetica delle carte di pagamento, registrando anche il PIN attraverso videocamere nascoste. È un sistema subdolo, che sfrutta la fiducia degli utenti nei confronti delle infrastrutture di pagamento.
L'indagine della polizia postale è partita dall'analisi delle tracce informatiche lasciate dal giovane durante i suoi spostamenti in città. Grazie a un'attenta ricostruzione delle sue attività, gli investigatori sono riusciti a individuare il momento giusto per intervenire. Durante l'arresto, sono state trovate diverse carte carburante "in bianco", pronte per essere utilizzate. Il diciannovenne è stato posto agli arresti domiciliari e sottoposto all'obbligo di firma, su indicazione del PM di turno presso la Procura della Repubblica di Ivrea.
In risposta a questo fenomeno, la polizia ha emesso alcune raccomandazioni per i clienti delle reti di distribuzione self-service. È fondamentale prestare attenzione a eventuali manomissioni delle postazioni bancomat e coprire sempre con la mano la digitazione del codice segreto. Queste precauzioni, sebbene semplici, possono fare la differenza tra essere vittime di una frode o meno.
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