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Anniversari del giorno
13 Marzo 2025 - 19:37
Il 13 marzo 1930, l’astronomo statunitense Clyde Tombaugh annunciò la scoperta del pianeta Plutone, un piccolo corpo celeste ai confini del Sistema Solare. Questa scoperta rivoluzionò l’astronomia e aprì nuove strade nella comprensione dei mondi oltre Nettuno.
L'astronomo scoprì il pianeta confrontando due lastre fotografiche del cielo notturno, scattate a sei giorni di distanza. Notò lo spostamento di un oggetto luminoso tra le immagini: era Plutone. Questa tecnica, chiamata "comparazione delle lastre fotografiche", era il metodo principale utilizzato all'epoca per individuare nuovi corpi celesti. Da allora, le cose sono evidentemente cambiate: nel 2015, la sonda New Horizons della NASA ha catturato immagini dettagliate di Plutone, rivelando un mondo incredibilmente variegato e dinamico.
Foto della superficie del pianeta Plutone, ripreso dalla sonda New Horizon
Quando fu scoperto, venne classificato come il nono pianeta del Sistema Solare. Per decenni, gli studenti di tutto il mondo impararono a considerarlo l’ultimo pianeta della nostra famiglia cosmica. Tuttavia, nel 2006, l’Unione Astronomica Internazionale (UAI) ridefinì la classificazione dei pianeti, e Plutone venne declassato a "pianeta nano". La decisione fu accolta con grande dispiacere da molti appassionati di astronomia, ma permise di affinare la distinzione tra pianeti e altri corpi celesti.
Con un diametro di circa 2.377 km, la superficie è ricoperta da ghiacci di azoto, metano e monossido di carbonio, che gli conferiscono un aspetto brillante e riflettente. Sebbene tenue, la sua atmosfera è composta principalmente da azoto con tracce di metano. La più grande delle sue lune è Caronte, che è così massiccia rispetto a Plutone che i due corpi orbitano attorno a un punto comune nello spazio. Plutone ha altre quattro lune: Nix, Idra, Cerbero e Stige. Possiede inoltre delle caratteristiche particolari, simili a quelle di un pianeta ma anche di una cometa, come la presenza di una coda di gas quando si avvicina al Sole
Nel 1930, dopo la scoperta del pianeta, l'Osservatorio Lowell si mise alla ricerca di un nome adatto. Venetia Burney, una bambina inglese di 11 anni, molto appassionata di mitologia, suggerì "Pluto" (Plutone in italiano) durante una conversazione con suo nonno, Falconer Madan, ex bibliotecario dell’Università di Oxford. Il nonno trovò l’idea brillante e la riferì all'astronomo Herbert Hall Turner, che a sua volta la propose all'Osservatorio Lowell.
Foto Venetia Burney nel 2009 a 90 anni
Il nome Plutone fu scelto perché richimava il nome del Dio romano dell’oltretomba che aveva il potere di rendersi invisibile e perchè le prime due lettere "PL", erano un omaggio a Percival Lowell, l'astronomo che per primo teorizzò l'esistenza del pianeta.
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