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Festa del papà nel Parco del Gran Paradiso: il gipeto è l'animale che festeggia

Un padre esemplare nel regno animale: il Parco Nazionale Gran Paradiso celebra il maestoso avvoltoio che si prende cura con dedizione dei suoi piccoli

Festa del papà nel Parco del Gran Paradiso: il gipeto è l'animale che festeggia

Ogni anno, il Parco Nazionale Gran Paradiso celebra la Festa del papà con un protagonista d'eccezione: il gipeto. Questo maestoso avvoltoio, spesso soprannominato "l'avvoltoio degli agnelli", si distingue non solo per il suo ruolo ecologico fondamentale, ma anche per il suo comportamento paterno esemplare.

A differenza di molte altre specie di rapaci, il gipeto si distingue per l'impegno attivo del maschio nella cura della prole. Dopo la deposizione delle uova, entrambi i genitori si alternano nella cova, garantendo che le condizioni di temperatura siano ottimali per lo sviluppo dell'embrione. Ma il coinvolgimento del maschio non si ferma qui: una volta schiusi, i piccoli vengono costantemente accuditi da entrambi i genitori, che si occupano di nutrirli e proteggerli dai pericoli esterni. Questo comportamento rende il gipeto uno degli esempi più straordinari di paternità nel regno animale.

Nel 2024, ben cinque coppie di gipeti hanno dato vita a nuove generazioni, con i pulli già nati nei nidi della Valsavarenche, della Valle di Cogne e della Valle di Rhêmes, mentre si attende ora con emozione la schiusa nei due nidi della Valle Orco. Per garantire maggiori probabilità di successo a questo primo tentativo di nidificazione nel versante piemontese, il Parco ha deciso di mantenere riservata l'ubicazione precisa del nido.

Questo avvoltoio era infatti scomparso dalle Alpi agli inizi del XX secolo, vittima della caccia e dell'avvelenamento accidentale. Grazie a un ambizioso programma di reintroduzione, il gipeto è tornato a popolare le vette alpine, anche in Italia.

La scomparsa del Gipeto rappresentò una grave perdita per l'ecosistema alpino, dove questo avvoltoio svolge un ruolo ecologico unico, essendo specializzato nel nutrirsi di ossa di animali morti. Negli anni '80 del secolo scorso, grazie a un ambizioso progetto internazionale di reintroduzione nelle Alpi, iniziò il lungo percorso verso il ritorno di questa specie.

Nel Parco Nazionale Gran Paradiso il ritorno della specie è avvenuto naturalmente, senza reintroduzioni, dimostrando come quest'area protetta offra condizioni ideali per la riproduzione della specie.

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