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Il ritorno del Gipeto in Canavese: individuato il primo nido dopo decenni

Una coppia dei maestosi rapaci ha scelto la Valle Orco per "mettere su famiglia"

Il ritorno del Gipeto in Canavese: individuato il primo nido dopo decenni

Il ritorno del Gipeto in Canavese: individuato il primo nido dopo decenni (Foto Pierluigi Cullino)

Il gipeto è tornato in Canavese e questa volta ha deciso di mettere su casa. Due esemplari del maestoso rapace hanno infatti nidificato sul versante piemontese del parco del Gran Paradiso, in una località della Valle Orco tenuta segreta per proteggere la coppia da curiosi e bracconieri durante la fase della cova.

Il gipeto è uno dei più grandi rapaci d’Europa, inserito nella lista rossa delle specie protette. È la prima volta da decenni che si “riaffaccia” sul versante piemontese del Parco. Nel versante valdostano infatti, sono presenti tre coppie nidificanti già dal 2011, che hanno fatto nascere e portato all’involo ben trenta giovani gipeti, un successo che racconta la resilienza di una specie un tempo scomparsa a causa della persecuzione dell’uomo e oggi simbolo di rinascita ambientale e di efficacia nelle azioni di conservazione portate avanti dal Parco.

Il gipeto, conosciuto anche come “avvoltoio degli agnelli”, si estinse dall’arco alpino all’inizio del XX secolo a causa della caccia e delle false credenze che lo dipingevano come un predatore pericoloso per il bestiame domestico, mentre in realtà si nutre di carcasse. L’ultimo esemplare nelle Alpi occidentali fu abbattuto nel 1913 in val di Rhêmes, 9 anni prima dell’istituzione del Parco. Negli anni ’80 del secolo scorso, grazie a un ambizioso progetto internazionale di reintroduzione nelle Alpi, iniziò il lungo percorso verso il ritorno di questa specie. I primi rilasci di giovani gipeti allevati in cattività avvennero in Austria nel 1986.

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