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Scuola
28 Ottobre 2025 - 21:53
La Camera ha approvato definitivamente la legge che riforma l’esame di Stato, riportando il nome di “maturità”. La riforma entrerà in vigore da giugno 2026, coinvolgendo circa mezzo milione di studenti dell’ultimo anno delle superiori. L’obiettivo dichiarato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito è rendere l’esame più coerente, selettivo e in grado di valorizzare le competenze acquisite dagli studenti.
Le novità principali riguardano l’orale, che non sarà più basato su un materiale a sorpresa scelto dalla commissione. Il colloquio si concentrerà su quattro discipline principali stabilite dal Ministero, coerenti con la seconda prova scritta, e sarà obbligatorio: chi non lo sosterrà sarà bocciato.
Le commissioni d’esame saranno più snelle, composte da cinque membri (due interni, due esterni e un presidente esterno). Cambia anche il bonus di merito, che sarà riconosciuto agli studenti con voto di almeno 90/100, con un massimo di tre punti aggiuntivi. Sono previsti inoltre nuovi fondi per la formazione dei commissari: 3 milioni nel 2026 e 11 milioni nel 2027.
La riforma stabilisce il modello formativo “4+2”, con quattro anni di scuola superiore tradizionale seguiti da due anni negli ITS Academy, percorsi che uniscono formazione teorica e pratica.
I percorsi scuola-lavoro cambiano nome in “Formazione scuola-lavoro”, mentre i viaggi d’istruzione dovranno privilegiare sicurezza e qualità dei fornitori. Inoltre, gli studenti che cambiano indirizzo riceveranno supporto personalizzato nel biennio e dovranno sostenere esami integrativi nel triennio finale.
La riforma punta a rendere la scuola più efficace, ridurre la dispersione e valorizzare le competenze acquisite dagli studenti.
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