Cerca

Ventiquattro studenti da Parigi a Torino alla scoperta della mobilità accessibile

studenti ipovedenti ciechi torino parigi

Nei giorni scorsi, 24 studenti del master in Mobilità e Trasporti dell’École d’Urbanisme di Parigi hanno voluto visitare Torino, alla scoperta di strategie e accorgimenti messi in atto per l’inclusione delle persone con disabilità. Ad accompagnarli i sono stati i volontari dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, associazione storica che, da decenni, grazie anche a un lavoro di rete svolto con le istituzioni del territorio e con altre realtà associative, si impegna per l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali.

Gli studenti sono stati guidati dai consiglieri Uici Torino Sergio Prelato (persona ipovedente, responsabile settore trasporti) e Marco Pronello (persona non vedente, responsabile settore lavoro, che, in questo caso, è intervenuto anche in veste di interprete). Il tour si è concentrato su diverse infrastrutture per la mobilità accessibile; sono state mostrate due stazioni della metropolitana: Re Umberto e Porta Nuova, quest’ultima particolarmente interessante, in quanto snodo collegato con la stazione ferroviaria. Grazie alle indicazioni di Prelato e Pronello, gli studenti hanno potuto apprezzare alcuni preziosi dettagli, dai percorsi tattili a pavimento alle indicazioni braille presenti sul corrimano, senza trascurare i cartelli con caratteri ingranditi e ad alto contrasto, ideati per le persone ipovedenti. L’esplorazione ha incluso anche alcune fermate di tram e bus, le cui paline sono dotate di un sistema che permette di conoscere gli orari dei mezzi in tempo reale: è sufficiente inquadrare con il telefono appositi codici QR, accessibili anche a chi non vede (i bordi del riquadro sono in rilievo e l’app collegata è compatibile con le tecnologie di sintesi vocale). «Speriamo di aver fornito spunti interessanti, utili per il futuro di questi giovani, che saranno i professionisti di domani - hanno commentato i referenti Uici Prelato e Pronello - Torino non è perfetta. C’è moltissimo da fare, però è vero che in alcune zone, grazie anche a un lavoro svolto in sinergia con le amministrazioni e i tecnici del Comune, sono nati esempi virtuosi, che consentono a chi non vede buoni livelli di autonomia e che speriamo possano diventare un punto di riferimento, a livello internazionale».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.