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LE STORIE
10 Marzo 2025 - 17:36
Michal Dolinsky è uno dei protagonisti del Motor Activity Training Program
I Giochi Mondiali Invernali Special Olympics sono uno splendido viaggio nelle vite degli atleti, perché i 1.500 con disabilità intellettive, che saranno protagonisti per tutta la settimana a Torino, Sestriere, Pragelato e Bardonecchia, hanno tutti delle storie di passione, uniche nel loro genere, da raccontare.
Come quella dello slovacco Michal Dolinsky, che ha una paralisi cerebrale, non cammina da solo, non parla ed è completamente dipendente dall’accompagnatore, eppure va in bicicletta e si dedica al monoski assistito. È coinvolto, infatti, nel Motor Activity Training Program (MATP), un programma sportivo di Special Olympics basato sul movimento per atleti con disabilità intellettive profonde. Le sue prestazioni sono state anche apprezzate dall’ex calciatore Didier Drogba.
«Nel 2012 - racconta papà Miroslav - abbiamo partecipato a un campo monoski a Donovaly, dove abbiamo conosciuto il monoski assistito, che utilizza uno sci adattivo in stile sit e il supporto di un istruttore certificato, e ho notato che Misko sorrideva e sembrava soddisfatto mentre si muoveva».
Ines Kwaschnowitz e Jasmin Stopfkuchen, compagne e amiche
Dalla Germania arrivano Ines Kwaschnowitz, giocatrice di floorball (versione indoor dell’ hockey su ghiaccio, giocato però senza patini né protezioni e utilizzando una pallina al posto del disco), e Jasmin Stopfkuchen, la sua Unified partner. Special Olympics, infatti, con gli Unified Sports, unisce atleti con e senza disabilità intellettive per allenarsi e competere nella stessa squadra.
Ines ha iniziato per curiosità e si è innamorata rapidamente del gioco: «Volevo provarlo e mi sono divertita così tanto che sono rimasta nel team. È stato un viaggio emozionante. Ho imparato a giocare con persone nuove e ho provato emozioni inedite». Per prepararsi per Torino due volte a settimana ha conciliato il suo lavoro in una fabbrica di imballaggi nella città di Oldenburg con le sessioni di allenamento serali. Jasmin, terapista occupazionale, si è unita per la prima volta a Special Olympics Germania durante uno stage nel 2018. «Ines e io - racconta - ci siamo avvicinate negli anni. So cosa le piace mangiare, bere e guardare in TV. Non è solo una compagna di squadra, è un’amica».
Shirnel Swarts ha trovato nel pattinaggio uno strumento per farsi apprezzare
Altra atleta di talento è la sudafricana Shirnel Swarts, che pratica il pattinaggio di velocità. «La gente - spiega - scherzava sul fatto che frequentassi una scuola speciale. Dovevo fare bene nello sport per far capire loro che posso competere». Ha già partecipato ai Giochi Mondiali Invernali del 2017, in Austria, e ha vinto l’oro nei 333 metri. Alla sua seconda esperienza, farà il possibile per arricchire il bottino.
Tony Magued Samir Saad ha realizzato il suo sogno attraverso lo sci
Da Giza proviene l’egiziano Antoine Magued Samir Saad, meglio conosciuto come Tony, che si allena da anni e si cimenterà nello sci alpino. «La forza di volontà - afferma - è più forte di qualsiasi ostacolo e tutti meritano la possibilità di realizzare i propri sogni». Lui ne è un esempio.
Dall'emarginazione all'amicizia, il miracolo del floorball per Riya Roy
Come l'indiana Riya Roy, atleta di floorball di Special Olympics Bharat, che ha ottenuto risultati eccezionali anche nell’atletica e nelle bocce. Un tempo si sentiva sola ed emarginata, perché i bambini della sua comunità evitavano di giocare con lei. Veniva spesso ignorata dagli insegnanti e subiva episodi di bullismo dai compagni di scuola. Oggi fa parte di un gruppo di amici e la sua vita è piena di fiducia e di speranza.
Per Ugo Valentini sensazioni uniche grazie allo snowboard
Fra coloro che gareggeranno in casa, facendo parte del Team Italia, c’è il 32enne Ugo Valentini, esponente dello snowboard. «Lo sport è fondamentale per me - sottolinea - ne ho provati molti, anche il calcio e il tennistavolo con mio padre. Sul fronte invernale, avevo già fatto sci, ma lo snowboard mi ha dato una sensazione diversa».
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