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La protesta

Sgomberati gli Extinction Rebellion dal grattacielo della Regione

Dopo il blitz all'alba, lo scarico di letame e l'occupazione della tettoia le forze dell'ordine allontanano i militanti ecologisti

Sono cominciate le operazioni di sgombero dei militanti di Extinction Rebellion che, questa mattina all'alba, avevano scaricato letame all'ingresso del grattacielo della Regione Piemonte, occupando la tettoia del palazzo. Sul posto la polizia e i vigili del fuoco. «Siamo in una crisi idrica gravissima, sintomo di un problema sistemico e ben più ampio, e la Regione Piemonte, insieme al governo italiano, sta letteralmente premendo l’acceleratore verso il collasso climatico».

«La nostra intenzione era esporre lo striscione e scaricare il letame. Per noi l'obiettivo di oggi è stato raggiunto. I fiori sopra alla montagnola di letame rappresentano i nostri attivisti» spiega Annalisa, un'attivista di Extinction che oggi ha preso parte all'azione, andata avanti per oltre sei ore. Paolo, uno degli attivisti che era sulla pensilina, è stato trasportato giù dai vigili del fuoco con l'autoscala. Tra le mani aveva un fiore ed una corda. «Io sono un recidivo, per le forze dell'Ordine, Già nel 2020 presi parte ad un'azione di XR, salii sulle colonne di piazza Castello. In quell'occasione fummo pregati di scendere, ci dissero "non vi faremo nulla" ed invece mi trovai una querela poco dopo. Non ho paura delle conseguenze del mio gesto di oggi. Non ho paura di cosa potranno farmi. La mia unica paura riguarda il futuro del Pianeta e della catastrofe climatica a cui stiamo andando incontro». Aggiunge Annalisa: «Hanno cercato di convincerli a scendere per ore, ma come potevano scendere da soli da la sopra? Le forze dell'Ordine parlavano di paura per la sicurezza dei ragazzi...Eppure i pompieri ci hanno messo tre ore e mezzo per intervenire».

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