Cerca

GUARDA IL VIDEO

La droga viaggiava nei camion da Barcellona a Torino. Trafficanti traditi da un "pizzino"

L'indagine dei carabinieri è nata da un sequestro all'Interporto. Due arresti e 13 denunce

Un camionista che si ferma all’Interporto di notte, scende dal mezzo, scarica due scatoloni e li consegna a un automobilista. Movimenti che definire “sospetti” è un eufemismo e infatti i carabinieri, alla vista della scena, non ci hanno pensato un secondo, sono intervenuti per bloccare lo scambio e hanno provveduto a controllare il contenuto delle scatole, trovando quanto sospettato: 28 chili di marijuana.

È nata così, il 30 aprile del 2020, l’operazione “Battle Royale” dei carabinieri della compagnia di Moncalieri, che ha permesso di scoprire un traffico di droga tra la Spagna e l’Italia e che si è conclusa ieri con l’arresto di due persone e la denuncia di altre 13. L’incontro tra camionista e automobilista era avvenuto lungo la provinciale 175 nei pressi dell’Interporto Sito, e negli scatoloni i militari non avevano scoperto solo i 14 involucri di cellophane da due chili l’uno, ma anche dei foglietti manoscritti contenenti istruzioni sul traffico di droga. “Pizzini” che avevano permesso ai militari di apprendere che lo scrivente - colui che aveva venduto la droga - viveva in Spagna, vicino a Barcellona, e che ogni 15 giorni comprava 30 chili di marijuana e hashish che inviava a Torino tramite camionisti. Non solo: nella missiva c’erano anche una scheda Sim, istruzioni su luoghi di appuntamento e su come inviare in Spagna il denaro per pagare gli stupefacenti.

Insomma, abbastanza per avviare un’indagine approfondita su tutta l’organizzazione anche perché, come se non bastasse, i carabinieri ovviamente avevano anche sequestrato i cellulari di camionista e automobilista, trovando ulteriori indizi sui loro contatti in Italia e in Spagna.

Secondo quanto è stato ricostruito, i camionisti venivano pagati 5mila euro per andare in Spagna, consegnare i soldi (rigorosamente confezionati sottovuoto per impedire ai cani della polizia di fiutarli), prelevare la droga e portarla in Italia. Stessa cifra che veniva garantita all’automobilista incaricato di andare a recuperare la droga e consegnarla al suo reale destinatario, a Torino. Cifre irrisorie a confronto con i volume del traffico di droga: in una intercettazione, uno degli arrestati parla espressamente di aver perso «sopra i cinquecento (mila euro ndr)» a causa del sequestro dei carabinieri all’Interporto e di un secondo episodio simile. Sequestri che poi si sono ripetuti nel corso delle indagini e che hanno portato, in tutto, a bloccare 135 chili di droga prima che finissero sul mercato italiano.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.