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Il grido di dolore
11 Giugno 2023 - 22:00
Cantine occupate da giacigli di fortuna e da rifiuti di ogni tipo. Quadri elettrici con fili che penzolano, le scale buie e un via vai di persone (non residenti) che transitano in cortile consumando stupefacenti. Ci sono spacciatori, tossici ma anche senzatetto. All’interno della palazzina di via Mameli 5, nel cuore di Porta Palazzo, le famiglie vivono nella paura.
LE DENUNCE
«Abito qui dal 1991 - racconta Emanuela -. Negli ultimi due anni, purtroppo, ho cominciato a convivere con il degrado assoluto. Qui c’è da aver paura anche a scendere in cantina, il rischio è incrociare estranei che dormono o urinano». Gli appartamenti di via Mameli sono stati assegnati a nuclei famigliari con uno o più disabili.
«Non sono accessibili né a norma - continua l’inquilina -. Dieci anni fa mi hanno sigillato il balcone: il piano di sopra quando piove si sgretola e mi cadono i pezzi dentro. Ho due minori a carico, uno disabile. E pago 600 euro al mese per un trilocale».
QUANTI GUAI
Gli alloggi in questione risultano proprietà del Comune di Torino. La gestione è di Atc. «Gli spazi in comune sono ridotti uno schifo. Citofoni ko, buche delle lettere distrutte» è lo sfogo di Pasquale e Valentina, trasferiti qui da poco con i loro tre figli minorenni, di cui una disabile.
Cantine demolite piene di rifiuti, di giacigli improvvisati per chissà quale ospite. «Nell’androne - continuano -, vengono a fare i loro bisogni. Abbiamo moscerini perché i bidoni sono interni e non esterni». In cortile c’è una macchina piena di ciarpame. Abbandonata. Sempre in cortile c’è una lamiera che divide da uno spazio incolto e raggiungibile dall’esterno.
«La notte non dormiamo per i rumori. Abbiamo il terrore di rientrare in casa - concludono -. Però paghiamo 400 euro al mese e non abbiamo nemmeno la luce per le scale».
I BLITZ DELLA POLIZIA
Gli inquilini dichiarano di ricevere visite da parte della polizia, spesso con i cani anti-droga: «Vanno in cantina, ribaltano tutto. Negli ultimi sei mesi le visite si sono fatte più frequenti».
Atc dal canto suo fa sapere che procederanno ad un nuovo sopralluogo, consci che l’edificio necessiti di manutenzione e si trovi in un contesto sociale difficile: solleciteranno la rimozione dell’auto e procederanno con un nuovo sgombero dei locali cantina. «Situazione critica che richiede il massimo impegno sia dall’ente che dagli stessi abitanti» dichiara Bolla, presidente dell’Atc.
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