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Corso Unità d’Italia

Torino Esposizioni rinasce dalle ceneri ma il Palazzo del Lavoro e la monorotaia restano al palo

Destini radicalmente opposti peri due gioielli firmati dal celebre architetto Pierluigi Nervi

Abbandonato a sé stesso, lasciato in balia del degrado, dell’alta vegetazione e dei vandali il Palazzo del Lavoro costruito tra la fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’60 è la prima immagine che Torino regala a chi arriva in città dalla tangenziale sud. Una volta simbolo del boom economico, e la sede delle celebrazioni dell'unità d'Italia. Da anni attende di essere riutilizzato. 

Idee e progetti proseguono a rilento: una doppia beffa per il gioiello dell'architetto Pierluigi Nervi, visto che sta per rinascere l'altro suo capolavoro, Torino Esposizioni. 

Sul Palazzo del Lavoro, di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, per ora è prevista solo una messa in sicurezza che dovrebbe terminare nel 2024. Nei mesi scorsi sono state tolte le prime impalcature sulle facciate, sulle quali si è intervenuti di concerto con le Belle Arti. Mentre proseguono i lavori, l’ipotesi più accreditata per il futuro del Palazzo è quella di trasformarlo in un’area commerciale. Un’opzione appoggiata dal Comune, che nel mese di marzo ha incontrato tutti gli enti coinvolti nel progetto di rifunzionalizzazione.


Il Palazzo del Lavoro 

 

Durante l’incontro si sono vagliate le varie possibilità per ridare lustro all’edificio che costeggia corso Unità d’Italia. Il ventaglio di idee propone la possibilità di realizzare un Museo dei musei, uno spazio che accoglierebbe opere d’arte oggi custodite nei depositi dei musei torinesi, oppure una riconversione in polo dell’innovazione tecnologica. Se la discussione tra Cassa Depositi e Prestiti e Comune – che intende trovare una soluzione definitiva prima della fine del mandato Lo Russo –procede, il destino della monorotaia stazione sud e del laghetto di Italia61 è sembra essere più fumoso.

La monorotaia 


La struttura della monorotaia è in evidente stato di noncuranza con cavi che penzolano e pilastri con intonaco mancante. Le sponde del laghetto sono scivolose, avvicinarsi è pericoloso. Ad avvisare i passanti, un cartello arrugginito. Chi si occupa del piccolo lago del giardino che affianca il Palazzo del Lavoro sono le mani volenterose di un gruppo di cittadini. Tentano di mantenerlo pulito, ma sui bordi galleggiano rifiuti e bottiglie di vetro. Le poche papere ancora presenti nuotano in acque torbide.

Il laghetto 


L’ultima pulizia del fondo è stata eseguita da Città nel dicembre 2022, quando si è anche provveduto a manutenere la stella rotante, installazione di Luci d’Artista. «Sulla monorotaia e sul laghetto – spiega il presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano – c’era un progetto legato al recupero del Palazzo, ad oggi fermo perché in attesa di ulteriori sviluppi». «Siamo in una fase embrionale – conclude Miano – ma rincuora che si sia intrapreso un iter di progettazione anche per il Palazzo del Lavoro».

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