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Non solo il West Nile virus
08 Agosto 2023 - 14:33
Non c’è solo il pericolo di contrarre il West Nile virus veicolato dalla zanzara “Culex pipiens”, ma si può essere “trafitti” o infettati da altri insetti che non solo popolano le campagne, ma anche le città. Intanto, per ciò che riguarda il virus killer di quest’estate, c’è da aggiungere che il il West Nile non è una novità per il Piemonte. Casi si sono registrati anche gli scorsi anni, come nel 2018 quando il Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (SeREMI), riportava 24 casi di West Nile: 14 forme neuro-invasive, 3 febbri e 7 positività in donatori. Dunque, almeno secondo gli specialisti, non c’è solo il pericolo di zanzare tigre o di altre specie rare, ma malesseri possono essere la conseguenza anche di altre punture di insetti, quali i moscerini comuni, le zanzare, le vespe e i calabroni.
LE BLATTE
Ad esempio, spiegano sempre al SeREMI, il Pappatacio, senza essere una “tigre”, è molto più simile a una piccola zanzara, ma «può essere vettore di un virus, che può causare nell’uomo una malattia chiamata appunto “febbre da Flebotomi”, “febbre da Pappataci”». Trattandosi di insetti particolarmente silenziosi, non è semplice neanche sentirli. Proprio per tale ragione, vengono anche definiti insetti di velluto, perché difficilissimi da percepire, inoltre colpiscono soprattutto gli arti inferiori. Tra i rimedi naturali efficaci contro i pappataci spesso si ricorre alla capacità repellente delle piante aromatiche come olio di timo, geranio, citronella e melissa, utili anche per alleviare il dolore e prurito. «Dai Pappataci - aggiungono al SeREMI - deriva anche la Leishmaniosi, una malattia fatale sia per il cane e per l’uomo, tant’è che sarebbe buona cosa vaccinare gli animali domestici contro questa malattia». Ma al di là di zanzare, insetti e vespe, il 2023, specie a Torino, sembra essere l’anno delle blatte. Le richieste per disinfestare i palazzi non si contano, specie nelle zone centrali di Torino, i vecchi palazzi, ma anche nei casermoni di periferia. Insomma, le blatte sembra non facciano distinzione (almeno loro), tra alta borghesia e il proletariato.
IL PAPPATACIO
La pericolosità è direttamente proporzionale alla loro diffusione e possono provocare, sempre secondo SeRemi, tramite le feci, i batteri responsabili di dissenteria, colera e (nei casi più gravi) salmonellosi. Possono trasmettere anche tifo, infezioni uro-genitali, epatite A e poliomielite. In più, possono provocare in soggetti ipersensibili o asmatici gravi attacchi d’asma. C’è da sapere, infine, che uccidere uno scarafaggio calpestandolo, potrebbe provocare gravi problemi di salute all'ecosistema. Una volta schiacciato, infatti, l'insetto potrebbe liberare nell'ambiente batteri potenzialmente dannosi e causare in chi li inala attacchi d'asma o allergie. Per sterminare le blatte, gli esperti suggeriscono di utilizzare il bicarbonato che risulta letale per blatte e scarafaggi: mescolatelo allo zucchero e lasciatelo in prossimità delle loro tane e il risultato non si farà attendere. Utile anche il Sapone di Marsiglia sciolto in acqua tiepida e spruzzato sui mobili o negli scarichi.
NIDO DI CALABRONI
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