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E' costato 700mila euro

Il panettone d'oro farcito di diamanti per un nababbo indiano e non per la Ferragni

Il prodotto creato in un laboratorio di Carmagnola da Dario Hartvig, mastro pasticcere

Un panettone da settecentomila euro. Nasce in Piemonte, precisamente a Carmagnola, dalle mani di Dario Hartvig, un vero artista che con le sue dolci creazioni incanta e delizia i palati di importanti clienti (nababbi!) di tutto il globo. Nato a Torino, origini tedesche, Dario vive tra Torino e Barcellona con sua moglie Linda ed il figlio Tommaso di 16 anni. «Il mio segreto? La passione». Un amore, quello per la pasticceria, nato quando ad appena 14 anni comincia a lavorare in una nota bottega di pasticceria di via San Massimo. Nel 1996 dopo una permanenza di sei mesi a New York, Hartvig torna in Italia e gli offrono la gestione di un laboratorio di pasticceria a Carmagnola: sono passati 25 anni e nel frattempo il piccolo e bellissimo locale è diventato un vero e proprio atelier del dolce, con i suoi profumi e gli accattivanti colori.

Qui, in via del Porto 118, tutto è artigianale. Ci sono torte, biscotti, pasticceria secca e fresca. Anche un piccolo angolo caffetteria. Il locale infatti è sempre pieno di gente. Dario è informale, alla mano: eppure in questi giorni il suo nome ed il suo volto sono sulle televisioni di tutto il mondo. La storia del suo “Panettone Gioiello” è diventata virale. «La verità? È una storia di anni fa. Mi è stato commissionato da un benestante indiano per la nipote, prossima al matrimonio. La ragazza ha vissuto e studiato in Italia e si innamorò del panettone come dolce, oltre che della cucina italiana. E quindi, lo zio pensò fosse un bel regalo di nozze. Parliamo di 5 chili, gusto zafferano e cioccolato. La sua lavorazione è stata di tre giorni, di cui un’ora e mezzo spesa solamente per il rivestimento di foglie d’oro, ornato da una tiara d’oro bianco da 23 carati e diamanti».

Un vero capolavoro, ma non è sicuramente il primo. Pochi anni prima Hartvig realizzò un altro dolce gioiello: quella volta da 1 chilo, al gusto marron glacés ed impreziosito da bracciali di diamanti. Più economico, in quanto si parla di una valutazione di “soli” 480mila euro. Lo “Chef Pastry” è quello che si potrebbe definire un “one man band”, ovvero quel termine inglese che indica qualcuno che si preoccupa di tutti gli aspetti del suo lavoro. Infatti, Dario cura ogni cosa in prima persona, dall’ideazione alla realizzazione dei suoi capolavori. Anche le confezioni non sono lasciate al caso, i suoi panettoni godono di un bellissimo packaging realizzato da un artista uruguaiano, Coco Cano. Nel periodo del Covid-19, Dario s’inventó il “Panetthome”, un vero kit per realizzare un panettone a casa. Impossibile non citare anche le sue particolari uova di Pasqua, popolarissime su Instagram. «Il segreto per gustare un panettone al meglio? Non tenerlo in verticale finché è nello scatolo e poggiarlo vicino a una fonte di calore sui 25 gradi prima di mangiarlo. Va bene anche il termosifone».

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