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IL CASO

Miss Italia e lo scandalo Ferragni: "Sembra colpevolizzare chi le ha creduto"

Francesca Bergesio commenta l'intervista di Fabio Fazio all'influencer: "Non ha dato le risposte che meritava chi ha creduto in lei, sarà la giustizia a chiarire i contorni della vicenda"

Appena rientrata dagli Stati Uniti dove è stata premiata in occasione della IX edizione di Filming Italy – Los Angeles anche Miss Italia è stata raggiunta dal "clamore" suscitato dall'intervista di Fabio Fazio a Chiara Ferragni nell'ultima puntata di "Che tempo che fa". Un confronto che ha convinto poco Francesca Bergesio, se non per le domande accomodanti del conduttore, almeno per le risposte "ripetitive e poco chiare" della influencer.

Francesca Bergesio, ha visto l'intervista a Chiara Ferragni? Che impressione ne ha avuto?

"Sì, ho visto l'intervista. Innanzitutto ho provato empatia e solidarietà femminile nei suoi confronti, perché penso che il tutto vada contestualizzato. Per esempio, il paragone che ha fatto Fabio Fazio con Oppenheimer mi è sembrato un pochino esagerato se pensiamo, comunque, ai conflitti in corso e a tutti i gravi problemi che ci sono che ci sono al mondo. Ovviamente non dobbiamo dimenticarci che c'è un'inchiesta giudiziaria aperta.  Secondo me andare in Tv ed esporsi in una maniera molto vaga è stato un pochino riduttivo: doveva essere più chiara".

Servivano domande più incalzanti?

"Secondo me servivano risposte più chiare per il pubblico e soprattutto andare in Tv parlando di fraintendimenti e  colpevolizzando - tra virgolette - il pubblico continuando a ripetere praticamente la stessa frase è un po' ingiusto nei nostri confronti che ci aspettiamo risposte da quando è stata aperta l'inchiesta".

Un tentativo assolutorio?

"Esattamente, sì, voleva fare un po' la vittima".

Beneficenza e influencer, pensa che i due piani non vadano confusi?

"La beneficenza e l'estrema visibilità sui social, sì, per quanto mi riguarda devono essere divise in maniera chiara le attività commerciali da quelle legate alla beneficenza. Non dimentichiamoci, però, che anche da questa storia negativa deriva un aspetto positivo: il governo ha emanato, finalmente, un provvedimento che regolamenta la beneficenza, anche quella che viene effettuata tramite strumenti come i social network che, a parer mio, sono piattaforme importanti per comunicare e  condividere anche le proprie esperienze, così da permettere di emulare fenomeni positivi".

Crede che questa vicenda abbia avuto troppa eco?

"Sì, secondo me se ne è parlato fin troppo rispetto ai grandi problemi che ci sono al mondo. Soprattutto, poi, ci sono stati tanti giudizi e tanti commenti da persone inesperte. Gli unici che potranno risolvere la questione davvero saranno solo i giudici e quelli che si occupano di queste faccende nelle sedi opportune".

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