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Molotov contro i carabinieri ad Alpignano, ecco cosa sappiamo

L'attentato in piena notte. Al vaglio anche la pista anarchica

La macchia nera si vede ancora molto bene, davanti ai tre pali che ospitano le bandiere. Un alone scurissimo che rimanda a tetri tempi passati, quando gli attentati contro le forze dell’ordine erano all’ordine del giorno. E dovrà essere fatta luce su quanto accaduto ad Alpignano, alla caserma dei carabinieri di via Migliarone, dove è stata lanciata una molotov. L’ordino artigianale è esploso all’interno del cortile, per fortuna non ci sono feriti, ma le indagini sono in corso per identificare i responsabili.

Il lancio della molotov
E’ la notte tra sabato e domenica. Negozi chiusi e luci spente nei condomini di via Migliarone, una strada di periferia ad Alpignano. Al civico 22 c’è il comando della stazione dei carabinieri. Ed è lì che in piena notte qualcuno, forse passando in macchina, si ferma e lancia un ordigno che scavalca la recinzione e finisce nel cortile del comando. L’ordigno, che poi si è scoperto essere una molotov, esplode nel cortile, la vampata di fuoco è immediata e dura qualche minuto. Subito sul posto sopraggiungono altre pattuglie e spetta adesso alla compagnia di Rivoli indagare per trovare i responsabili dell’attentato. Decisive saranno ovviamente le immagini delle telecamere di video-sorveglianza della stazione, che hanno ripreso la scena. Anche perché testimoni oculari del lancio della bottiglia incendiaria, non ci sono. «Eravamo chiusi, per cui non abbiamo né visto né sentito niente. Certo, sapere di una molotov contro i carabinieri non ci fa dormire sonni tranquilli», raccontavano i titolari del Poli.Com, la caffetteria proprio di fronte al comando.

Lo spettro anarchico
Gesto di uno squilibrato? Forse. Ma c’è una pista che gli investigatori non escludono: quella anarchica. Primo, l’attentato è avvenuto a poche ore dal corteo, a Torino, per protestare contro le 18 misure cautelari di Digos e carabinieri per i danni della manifestazione del 4 marzo 2023 in favore di Alfredo Cospito. Secondo, alcuni anarchici che hanno partecipato al corteo nel capoluogo vivono ad Alpignano. Per cui, non è da escludere che prima di mettersi in viaggio per Torino abbiano voluto lasciare un “messaggio” (in questo caso una molotov) ai carabinieri. Dunque, quella anarchica è una pista da seguire, anche se al momento non sono arrivate rivendicazioni dopo il lancio dell’ordigno. Le indagini sono in corso e proprio in queste ore dovrebbero aver assunto un’accelerazione decisiva. Tanto da intuire che il responsabile potrebbe avere le ore contate. D’altra parte le molotov sono state spesso utilizzate dagli anarchici per i loro attentati. A Milano, un anno fa, due molotov sono state lanciate contro la polizia locale. A Firenze, a Capodanno 2017, quattro bottiglie incendiarie sono esplose alla caserma del rione Rovezzano. Per quell’episodio, otto anarchici sono stati arrestati.

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