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Presidenziali Usa
14 Luglio 2024 - 11:00
Il comizio di Donald Trump è appena iniziato a Butler, a un’ora da Pittsburgh, in Pennsylvania, poco dopo la mezzanotte italiana tra sabato e domenica, quando si sentono due colpi. L’ex presidente che la prossima settimana sarà incoronato candidato del partito repubblicano alla Casa Bianca si tocca l’orecchio, capisce e si cala subito dietro il podio, tra le urla e il panico della folla che cerca rifugio. «Shooter is down» (il tiratore a terra), gridano i servizi segreti dopo pochi istanti. Trump riemerge, circondato dagli agenti dei servizi segreti. Due righe di sangue sulla parte destra del volto, l’orecchio ferito. Circondato dagli agenti dei servizi segreti che gli fanno da scudo, solleva il pugno. Sembra gridare «Fight! Fight!» (Lottate, lottate) mentre viene scortato via. E la folla urla: «U.S.A., U.S.A.! U.S.A.!». Poco dopo, le autorità comunicano che l’attentatore e un partecipante al comizio sono morti, altri due sono feriti. L'arma utilizzata sarebbe un fucile semiautomatico, l'AR-15. Dopo l’ipotesi che fosse passata in qualche modo dai rigidi controlli con metal detector che ci sono a tutti i comizi di Trump (portano via anche ombrelli, bottiglie d’acqua), in serata è apparso chiaro che l’attentatore abbia sparato da un tetto sul perimetro esterno.
Secondo quanto confermato dall'Fbi, si tratta di Thomas Matthew Crooks , 20enne della Pennsylvania. Un video geolocalizzato dall'Ap mostra il corpo di una persona in mimetica grigia che giace, immobile, sul tetto di un edificio alla Agr International Inc., un'azienda di imbottigliamnto a 150 metri circa dall'area dove si è tenuto il comizio. Il commento forse più indicativo è quello di un partecipante al comizio, che dice alla Cnn: «Non sono sorpreso che sia accaduto». Alle preghiere per Trump espresse sui social da numerosi alleati - dallo speaker repubblicano della Camera Mike Johnson ai politici che sperano di essere scelti come vice nel ticket per la Casa Bianca - si uniscono quelle dei colleghi del partito democratico, dal leader del Senato Chuck Schumer che parla di «orrore» all’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. Parlano anche gli ex presidenti George W. Bush e Barack Obama.
Thomas Matthew Crooks, l'attentatore
«Dovremmo sentire tutti sollievo per il fatto che il presidente Trump non sia stato gravemente ferito e usare questo momento per impegnarci alla civiltà e al rispetto nella nostra politica», afferma in una nota Obama. Dopo circa un'ora e mezza arriva un comunicato del presidente Joe Biden, subito seguito da una breve conferenza stampa in cui dice innanzitutto di aver cercato di parlare con il rivale ferito ma di non esserci riuscito perché era con i medici. Lo chiama per nome, «Donald»: «Sono grato per il fatto che è sicuro e sta bene, prego per lui e la sua famiglia... Non c’è posto per questo tipo di violenza in America. Dobbiamo unirci come nazione nel condannarla». Poco dopo, la notizia di un colloquio diretto tra i due.Tutti, repubblicani e democratici, ripetono che «non c’è spazio per la violenza politica», inclusi chi ne è stato vittima: Steve Scalise, numero due dei repubblicani alla Camera, che si vide sparare contro nel 2017 e fu ferito a una partita di baseball tra deputati; e Gretchen Whitmer, governatrice democratica del Michigan considerata una potenziale sostituta se Biden dovesse ritirarsi, che fu obiettivo di un piano di rapimento da parte di sostenitori di Trump. Il portavoce di Trump Steven Cheung informa poi che è al sicuro e ringrazia le forze dell’ordine per averlo protetto: l'ex presidente, nella serata americana, lascia con il suo jet la Pennsylvania per tornare dalla sua famiglia, nel New Jersey. Alcuni membri dello staff di Trump sono in lacrime, altri furiosi: si parla immediatamente di «falle nella sicurezza».
E il discorso si infiamma sui social, con gli alleati del candidato repubblicano che puntano il dito contro i commenti di chi nel partito rivale ha usato descrizioni violente nel parlare di lui. Pochi minuti prima, la vicepresidente Kamala Harris, tra gli elettori asiatici-americani di Philadelphia, aveva condannato Trump come un leader «che incita all’odio» e «alla paura» e che «non dovrebbe mai più avere l’opportunità di stare in piedi dietro a un microfono. E mai dovrebbe avere di nuovo l’opportunità di stare in piedi dietro al simbolo della presidenza degli Stati Uniti d’America». A Butler, a sua volta, Trump aveva appena preso in giro Harris per il modo in cui ride e storpiato il suo nome. Su Fox News, tv della destra, le immagini di Trump con il pugno alzato, il volto insanguinato, la bandiera americana che sventola alle sue spalle vengono mostrate in silenzio per diversi minuti. Il miliardario e proprietario di X Elon Musk, ripubblicando le immagini, annuncia ufficialmente il suo endorsement per Trump. Il figlio del tycoon, Don Jr., proclama che suo padre «non smetterà mai di lottare per Salvare l’America». Uno dei fan al comizio si dice sotto choc, ma aggiunge: «L’ho visto col pugno alzato e ho pensato: sta bene. È stato epico». In serata, l'ex presidente invia una email ai suoi sosteitori, dicendo: «Questo e' un messaggio da parte di Donald Trump: non mi arrenderò mai!».
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