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toro nella bufera

La contestazione allo stadio: «Cairo vattene». I tifosi del Toro sognano la Red Bull

I tifosi si sono dati appuntamento questa mattina sotto la Maratona. E oggi vogliono lasciare la curva vuota per tutto il primo tempo

La partita Toro-Monza è in programma per oggi pomeriggio ma per i tifosi granata la giornata è iniziata molto prima del solito. Questa mattina infatti gli ultras - e non solo loro - si sono radunati davanti allo stadio per organizzare quella che dovrebbe essere la più grande contestazione di sempre al presidente Urbano Cairo: l'intenzione, infatti, è quella di lasciare la curva Maratona vuota per tutto il primo tempo della partita.

Nel mirino non c'è la squadra ma il presidente, "reo" di non essere riuscito a raggiungere, nei suoi tanti anni al comando della società granata, risultati sportivi di spessore. E, ovviamente, i tifosi gli contestano anche le tante, troppe, sconfitte nei derby con la Juventus, troppo spesso affrontati senza neanche quello "spirito granata" che un tempo riusciva ad annullare o quasi le differenze tecniche. 

«Cairo se ne deve andare». E' questo il mantra dei tifosi, nessuno pare ormai disponibile a offrire una "seconda possibilità" al presidente. «La fiducia ormai è rotta, non c'è modo di riparare. Neanche se a gennaio, al mercato di riparazione, comprasse un campione: non ci fidiamo più. Non possiamo continuare a vivacchiare così, siamo il Toro. Non è possibile avere un presidente che pensa solo a fare cassa e a non dare fastidio all'altra società di Torino». Al momento, non sono state ufficializzate proposte di acquisto. Ma tra i tifosi serpeggia un sogno, con tanto di particolari che è impossibile capire se siano fondati o solo "figli" del passaparola: «Cairo deve vendere alla Red Bull. Una trattativa è già in corso, c'è un'offerta da parte di un fondo, che avrebbe la maggioranza, e della Red Bull, che terrebbe una quota di minoranza». Leggenda o realtà? Solo il tempo potrà dirlo. Quello che è certo è che oggi lo stadio sarà contro il suo presidente, sempre meno amato e sempre più nella bufera.

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