Cerca

Politica

Cosa metto in borsa in caso di guerra? Il folle video della commissaria UE

Un kit di sopravvivenza per 72 ore: tra ansia e ironia, il video di Hadja Lahbib scuote l'Europa

La commissaria europea alla cooperazione internazionale, Hadja Lahbib, belga, cinquantaquattrenne, esponente di un partito liberale (di ispirazione cristiano democratica), ha messo in rete un video nel quale, come fosse un tutorial, spiega cosa mettere in una borsa, un kit di sopravvivenza “per le prime 72 ore, in caso di guerra”.

Non sappiamo cosa l'abbia spinta. Diamo per buona la componente “esorcizzante”, uno “scherzarci su” al limite della provocazione, desiderio di notorietà, va a sapere.

L'effetto. Sicuramente siamo in un periodo nel quale non manca giorno che dalle tv e dai quotidiani arrivano nelle nostre case notizie non proprio rassicuranti su come stanno evolvendo le cose.

Sì, d'accordo, a differenza di questi ultimi tre anni di guerra in terra di Ucraina, ci sono i primi faccia a faccia. A Gaza, è ancora in essere il conflitto fra reciproche accuse di “aver tradito la tregua”, se possibile, con ancora maggiore cruenza. Uno stop and go, col quale stiamo imparando a convivere, costretti (dopo il Covid) a scoprirci nuovamente fragili, impotenti, a misurarci tutti con qualcosa più grande di noi.

Per avere un quadro abbastanza fedele dell'impacto che il video ha generato in rete, è sufficiente aprire Google e digitare borsa di sopravvivenza. L'ansia.

Se non fosse una prospettiva più che tragica (quella di un improvviso conflitto bellico) si sarebbe tuttavia da sorridere per la scelta delle cose da inserire in questo kit. Intanto il contante. Sì, d'accordo, è probabile che gli sportelli bancomat vengano disabilitati da qualche mirato “attacco hacker” (quando non proprio, in clima di disordini, divelti e portati via per provare a svuotarne il contenuto). Ma esattamente cosa ci fai? Ci paghi il salumiere? (e quale? Questo tipo di negozi già sta sparendo di suo dal panorama delle nostre città…grazie alla corrosione della grande distribuzione in tempo di pace…). Ti ci compri le sigarette? E dove se anche il tabaccaio è chiuso…forse per il distributore automatico…ma posto che funzioni, i più evoluti consentono l'acquisto anche con carte o bancomat. Ci compri dei generi di prima necessità all'inevitabile mercato nero che prontamente sarà messo in piedi per soddisfare la domanda di cibo? Ti compri un biglietto per un volo, un traghetto, un flixbus qualsiasi per un ultimo disperato “viaggio della speranza” (posto non chiudano anche Lourdes).
E il coltellino svizzero? Ci apri delle scatolette di tonno? Sopperisci alla chiusura dell'onicologa di fiducia? Lo usi per minacciare un tassista di portarti subito in aeroporto?

Cibo in scatola, documenti di identità gelosamente conservati in una custodia che si raccomanda impermeabile (capace che qualcuno abbia ancora voglia di fermarti per chiederti chi sei, quanti siete, un fiorino), degli occhiali da vista (come quelli che indossano quei due dello spot che hanno dimenticato di toglierseli mentre si lanciano in una piscina).

La creatività tipica degli italiani non mancherà di stupire anche stavolta. Qualcosa da leggere? La Bibbia, visto il clima, un Vangelo? L'ultimo di Bruno Vespa o di Bolano? Una radiolina a transistor (sì bravo, esistono ancora? E poi per le pile?). Una torcia elettrica (rigorosamente a LED made in China of course).

Al di là dell'intento il video ha sortito l'effetto, insieme, sia di acuire ancora di più l'ansia che quello di irridere, in modo quasi scaramantico, una prospettiva che però non deve apparire cosi illusoria o lontana per spingere una figura certo non di secondo piano come una Commissaria europea, non proprio una personal trainer (la qual cosa autorizza più di qualche domanda sulla qualità delle nomine) a decidere di fare un video del genere. C'è da scommettere, in ogni caso, le qualità per diventare, una volta cessato l'incarico, una valente standup comedian le ha tutte.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.